Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva convocato, per il 5 settembre, le organizzazioni sindacali per la firma del contratto integrativo che avrebbe portato alla corresponsione di 3.110 posizioni economiche orizzontali con relativa corresponsione di aumenti e arretrati.
Aumenti e arretrati: i sindacati non firmano
I sindacati hanno rispedito al mittente la proposta dell’amministrazione in quanto ritenuta penalizzante per donne con figli e lavoratori fragili che avrebbero avuto, in relazione alle assenze, una penalizzazione nella graduatoria.
Altri problemi che non hanno consentito la firma riguardano il poco peso dato all’esperienza professionale.
I sindacati hanno chiesto che si tenga conto dell’anzianità maturata presso il MEF.
La proposta del Governo per corrispondere gli aumenti e gli arretrati
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva stanziato gli aumenti a 3.110 dipendenti così suddivisi:
- 1.724 funzionari;
- 1.366 assistenti;
- 20 operatori;
Ecco la bozza dell’accordo trasmesso alle organizzazioni sindacali.
Slittano le tempistiche di pagamento
Con la mancata firma, in caso di mancatto accordo entro tempi brevi, è possibile che l’attribuzione delle posizioni economiche possa saltare in quanto la graduatoria finale dovrà essere necessariamente approvata entro il 31 dicembre 2024.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva proposto i seguenti parametri per la composizione della graduatoria:
- dalla media della valutazione degli ultimi tre anni;
- dall’anzianità nella pubblica amministrazione;
- dall’anzianità nella qualifica rivestita;
- dal titolo di studio.