Stellantis erogherà il premio di produzione ai lavoratori metalmeccanici nonostante il “free cash flow” (la condizione “soglia” per il pagamento) non sia stato superato.
L’azienda automobilistica ha messo a disposizione 600 milioni di euro per erogare i premi. I sindacati dei lavoratori non sono comunque contenti. Vediamo perchè, chi saranno i beneficiari e chi gli esclusi.
A quanto ammonta il premio per i metalmeccanici di Stellantis
L’anno scorso il premio di produzione per i metalmeccanici Stellantis superava i 2.000 euro. Quest’anno sarà di:
- 630 euro per la prima area professionale;
- 676 euro per la seconda;
- 830 euro per la terza.
Cifre deludenti, fanno notare dal sindacato. “Esprimiamo forte delusione per l’andamento del gruppo e per l’importo del premio” scrivono Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr in un comunicato stampa unitario. Occorre ricordare infatti che il premio non potrà beneficiare della detassazione e che, per come è strutturato, sarà anche ridotto in base alla cassa integrazione e alla malattia.
Esclusi e penalizzati
Penalizzati, dunque, tutti i lavoratori con rapporto di lavoro sospeso con intervento della cassa integrazione indennizzata da Inps. Numerosissimi, se si pensa che dalla scorsa primavera gran parte dei lavoratori degli stabilimenti – da Cassino a Melfi, passando per Pomigliano – va avanti a cassa integrazione e contratti di solidarietà.
La delusione dei sindacati e i primi scioperi
La rabbia e la delusione dei sindacati nascono soprattutto per via della differenza tra il premio riconosciuto ai lavoratori e quello che invece finirà nelle tasche degli azionisti.
“È giusto evidenziare che i risultati finanziari, comunicati questa mattina, sono certamente altrettanto negativi (-17 % di fatturato e -70% di utile netto) – scrive Fiom-Cgil in un comunicato stampa del 26 febbraio – ma hanno determinato comunque un utile di oltre 5,5 miliardi di euro che sarà redistribuito agli azionisti. Ciò significa che all’insieme degli azionisti verrà redistribuito otto volte di più rispetto ai lavoratori la ricchezza prodotta dai dipendenti di Stellantis. Tutto questo è inaccettabile” dichiarano Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil.
Proprio per protestare sono cominciati i primi scioperi. Nello stabilimento Stellantis a Pomigliano d’Arco (Napoli), per esempio, i metalmeccanici hanno interrotto la produzione per via di un premio di produzione “misero” e che “non corrisponde agli sforzi fatti finora“.