Il 12 marzo è arrivata la firma sugli accordi negoziali 2022-2024 del contratto che coinvolge il personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
La trattativa per arrivare alla firma è ripresa lo scorso gennaio, dopo mesi di stallo. C’era la volontà da parte di tutti di arrivare a un accordo il prima possibile. Alla fine è stato sottoscritto da CISL, UIL, CONAPO e CONFSAL, ma non dalla CGIL.
La perdita per i Vigili del Fuoco
“La sottoscrizione degli accordi negoziali 2022-2024 del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, ha determinato il taglio reale delle retribuzioni di oltre 280 euro medi. Altro che armonizzazione con il contratto a perdere delle forze di polizia.”
Questo il motivo che ha portato FP CGIL VVF a non sottoscrivere l’accordo per il rinnovo del contratto per i Vigili del Fuoco, scaduto nel 2021. È scritto nel volantino del 12 marzo scorso con cui il sindacato ha espresso tutta la sua delusione, etichettando quello proposto come “il peggior contratto nella storia”.
Le risorse messe a disposizione dal Governo per rinnovare il contratto dei Vigili del Fuoco e siglare quello relativo al triennio 2022-2024 garantiscono infatti degli aumenti medi per i dipendenti pubblici del 5,78%. Nello stesso periodo però l’inflazione si è attestata intorno oltre il 16%: il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori è quindi tagliato di ben due terzi rispetto al dovuto.
Le tabelle allegate al volantino in cui sono indicati tutti gli importi per ogni qualifica spiegano bene questo concetto.
La proposta di FP CGIL per garantire gli aumenti
Ma anche altri fattori hanno spinto FP CGIL a non siglare l’accordo. Secondo quanto scritto nel volantino, infatti, il nuovo contratto:
- peggiorerebbe le condizioni di lavoro, salute e sicurezza aprendo la possibilità all’impegno straordinario grazie alla cancellazione del limite di 4 turni di pronta disponibilità;
- non fornirebbe alcuna risposta sull’attivazione della tutela legale del personale coinvolto in procedimenti giudiziari;
- cancellerebbe il riferimento all’INAIL per l’osservatorio sulle malattie professionali;
- non verrebbe data l’opportunità di accedere alla previdenza complementare.
Per FP CGIL, per garantire aumenti che non danneggiassero i lavoratori, il Governo avrebbe dovuto mettere a disposizione della contrattazione tutte le risorse già stanziate per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, a partire dalle risorse individuate per i rinnovi contrattuali successivi.