Con la Circolare 4/E del 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti sul nuovo incentivo introdotto dalla Legge di Bilancio 2025: il bonus affitto fino a 5.000 euro annui per lavoratori dipendenti.
Si tratta di un’agevolazione legata al welfare aziendale e riconosciuta sotto forma di rimborso esente da tassazione, ma solo al verificarsi di precisi requisiti. Vediamo meglio.
Quali spese copre il bonus affitto
Il bonus affitto consiste in una soglia esente da imposte sul reddito da lavoro dipendente fino a 5.000 euro annui per un massimo di due anni. Copre:
- i canoni di locazione;
- le spese di manutenzione relative a fabbricati in affitto.
Potranno beneficiare dell’agevolazione solo i nuovi assunti a tempo indeterminato nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.
Per beneficiare del bonus in esame è necessario che le copie del contratto di locazione e degli altri documenti utili ad attestare le spese siano messe a disposizione del datore di lavoro e conservate per un eventuale controllo da parte degli organi competenti.
Chi può accedere al bonus affitto: i requisiti
Per poter beneficiare dell’esenzione fiscale sul rimborso affitto, il lavoratore deve rispettare tutti i seguenti requisiti:
- il reddito da lavoro dipendente percepito nel 2024 non deve superare i 35.000 euro: sono esclusi dal conteggio i redditi soggetti a tassazione separata;
- nuova assunzione nel 2025: il contratto a tempo indeterminato deve essere stipulato entro il 31 dicembre 2025;
- trasferimento della residenza: non basta spostare il domicilio nel Comune in cui si trova la sede di lavoro, ma occorre prendervi la residenza;
- distanza minima di 100 km dalla precedente residenza: il cambiamento di residenza deve comportare un trasferimento di almeno 100 chilometri calcolato tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro contrattuale.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
La Circolare n. 4/E ha specificato alcuni aspetti operativi fondamentali per interpretare correttamente la normativa:
- Calcolo del reddito
Vanno esclusi i redditi soggetti a tassazione separata, come TFR o premi una tantum. Solo il reddito ordinario da lavoro dipendente va considerato ai fini del limite dei 35.000 euro.
- Calcolo della distanza
La distanza di oltre 100 km deve essere valutata sulla base della via di comunicazione più breve esistente, sia essa ferroviaria o stradale. Basta che una sola di queste superi i 100 km.
- Tempistiche del trasferimento
Il trasferimento della residenza deve avvenire entro il termine del conguaglio fiscale o prima della cessazione del rapporto di lavoro, se avviene prima.
L’importo del bonus affitto non si può spostare
Infine, l’Agenzia delle Entrate chiarisce un ultimo punto riguardante l’importo del contributo. Il bonus affitto ha un tetto massimo di 5.000 euro all’anno, valido per due anni consecutivi a partire dalla data di assunzione.
Questo significa che il limite non si riferisce al solo anno solare, ma ai 24 mesi che seguono l’assunzione, a condizione, come detto, che il contratto sia a tempo indeterminato e stipulato nel 2025.
Per esempio, se un lavoratore viene assunto il 1° ottobre 2025, ha diritto al bonus fino al 30 settembre 2027. In questo periodo, può ricevere fino a 5.000 euro nel primo anno (dal 1° ottobre 2025 al 30 settembre 2026) e altri 5.000 euro nel secondo anno (dal 1° ottobre 2026 al 30 settembre 2027).
Inoltre, è importante tenere a mente che il limite di 5.000 euro si applica separatamente a ciascun anno. Quindi, se nel primo anno il lavoratore riceve solo 3.000 euro, non potrà recuperare i 2.000 euro rimanenti nel secondo anno. E anche se l’affitto annuale è molto alto (ad esempio 10.000 euro), non sarà mai possibile superare i 5.000 euro all’anno di rimborso esente.
In sintesi: il bonus è annuale, vale per due anni al massimo e non si può “spostare” il credito non utilizzato da un anno all’altro.