Dopo la proclamazione di agitazione permanente da parte di Usb, arriva anche la conferma della Cgil: se le circa 50 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla dovessero essere attaccate o fermata, scatterà lo sciopero generale immediato di tutti i settori, pubblici e privati.
“Siamo pronti allo sciopero generale se la missione di Flotilla viene bloccata, se vengono sequestrate le navi, se c’è un nuovo attacco, perché per noi l’obiettivo deve essere quello di fermare l’invasione e il governo Netanyahu, riconoscere lo Stato palestinese, far arrivare gli aiuti a Gaza e impedire il genocidio che è in corso”. E’ quanto dichiarato poche ore fa dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine di un incontro a Confcommercio.
L’annuncio è stato diffuso poche ore dopo che anche la Cgil Reggio Emilia, in un comunicato, aveva anticipato anche le modalità e la durata.
Un annuncio con “valore nazionale“
Nella nota diffusa dalla Camera del Lavoro di Reggio Emilia – provincia di origine dello stesso Maurizio Landini – si ricorda il percorso di mobilitazione già avviato a livello nazionale nelle scorse settimane: il corteo del 6 settembre con Landini, lo sciopero del 19 e la manifestazione davanti alla Prefettura che ha visto oltre tremila partecipanti. La puntualizzazione emiliana, quindi, non è un’iniziativa isolata ma un vero “avviso” politico-sindacale di ciò che potrebbe accadere a livello nazionale nelle prossime ore.
“La situazione è talmente grave da richiedere coraggio e soprattutto capacità di muoversi insieme per fare pressione sul nostro Governo affinché agisca nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ripudio della guerra come strumento di aggressione e di risoluzione delle controversie internazionali”, si legge nel comunicato della Cgil Reggio Emilia.
Tutta Italia potrebbe fermarsi: la proclamazione riguarderà tutti i lavoratori di tutti i settori produttivi.
Fermi i lavoratori di tutti i settori
La Cgil parla di uno sciopero “immediato” e “per l’intera giornata”, con l’adesione di lavoratori pubblici e privati. Sarebbe una mobilitazione straordinaria, destinata a bloccare scuole, trasporti, uffici, industria (in primis la metalmeccanica) e servizi. Un appello è stato lanciato anche ad altre sigle sindacali, alle istituzioni, alle associazioni e al mondo studentesco affinché si uniscano a una protesta definita “giusta e necessaria” contro l’escalation in corso a Gaza.
In queste ore sono in corso ulteriori incontri con i segretari generali delle categorie e regionali della confederazione di Corso d’Italia. “Ne facciamo tante – puntualizza Landini- è per ragionare, monitorare e affrontare la situazione su questi punti come su altri”.
L’avvicinamento della Flotilla
La situazione si lega direttamente al viaggio della Global Sumud Flotilla, che ha rifiutato qualsiasi mediazione – anche quella della Chiesa e del Presidente Mattarella – e prosegue verso le coste di Gaza. Secondo le previsioni, l’avvicinamento all’area potrebbe avvenire entro il 30 settembre. Se in quel momento le autorità israeliane dovessero reagire con nuovi attacchi o sequestri, scatterebbe lo sciopero generale.
Dal 29 settembre al 3 ottobre 2025 Sciopero generale: la settimana decisiva
La prossima settimana appare quindi decisiva per avviare ogni azione: i giorni ‘caldi’ per lo stop nazionale di 24 ore sono quelli che vanno da lunedì 29 settembre a venerdì 3 ottobre. Dopo l’Usb, che ha già parlato di bloccare tutto senza preavviso anche i servizi pubblici essenziali, anche la Cgil si prepara ad una prova di forza che, per peso organizzativo e numero di iscritti, assumerebbe una portata nazionale senza precedenti in questo autunno sociale.
