Il Bonus Mamme 2025 per le lavoratrici metalmeccaniche è ancora in attesa di partire. La misura, annunciata nei mesi scorsi da Fiom-Cgil e Fim-Cisl, non è ancora operativa perché manca la circolare Inps che dovrà chiarire come presentare la domanda e definire le modalità di pagamento.
Senza questo passaggio tecnico, il beneficio economico arriverà con grande ritardo, quasi un anno dopo l’avvio ufficiale della misura. Le mamme con tre figli, infatti, stanno già ricevendo da gennaio 2025 l’esonero contributivo direttamente in busta paga, mentre per tutte le altre si dovrà attendere dicembre, quando l’Inps liquiderà le somme maturate.
Bonus da 40 euro al mese per chi ha due figli
Il bonus prevede un sostegno di 40 euro mensili, pari a 480 euro l’anno, per le lavoratrici con due figli. Ne hanno diritto le madri con contratto a tempo indeterminato o determinato, ma anche chi lavora in forma autonoma.
L’unica categoria esclusa è quella delle addette al lavoro domestico.
Il diritto resta valido fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 10 anni, a condizione che il reddito annuo da lavoro non superi i 40.000 euro.
Esonero contributivo per chi ha tre figli
Per le metalmeccaniche con tre o più figli, la misura è più vantaggiosa: è previsto l’esonero totale della quota contributiva a carico della lavoratrice, fino a un massimo di 3.000 euro l’anno. Il beneficio si applica alle dipendenti a tempo indeterminato e dura fino alla maggiore età del figlio più piccolo. Si traduce in un aumento netto dello stipendio mensile.
Verso una replica nel 2026
In attesa della circolare Inps, cresce l’attenzione su una possibile replica del Bonus Mamme nel 2026. Se ne discute già nei tavoli tecnici, ma la conferma potrà arrivare solo con la prossima Legge di Bilancio, che dovrà rifinanziare la misura e stabilire se i benefici saranno estesi o modificati.



