La Carta del Docente cambia volto: con l’approvazione dell’emendamento 3.100 al Decreto Maturità (DL 1634), arrivano importanti novità che ampliano la platea dei beneficiari e le modalità d’uso del bonus da 500 euro.
Oltre ai docenti di ruolo, infatti, la Carta sarà estesa anche ai supplenti con contratto fino al 30 giugno e agli educatori. Ma non solo: per la prima volta, il bonus potrà essere utilizzato anche per coprire i costi di trasporto.
Vediamo nel dettaglio come funzionerà quest’ultima novità e quali sono le ripercussioni pratiche per gli insegnanti.
Carta Docente: trasporti come voce di spesa “valida”
Fino a oggi, la Carta del Docente — il bonus annuale che supporta la formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti — era utilizzabile solo entro categorie specifiche: libri, corsi, software, materiale didattico, partecipazioni a eventi culturali, strumenti tecnici utili alla didattica, ecc.
Con l’emendamento 3.100, però, si aggiunge la possibilità di destinare una parte delle risorse ai trasporti: gli abbonamenti ai mezzi pubblici, i costi per spostamenti in servizio, e probabilmente altre forme di mobilità legate allo svolgimento della funzione docente.
Questo significa che i docenti non dovranno più trovare fondi propri per spostarsi verso la scuola o per partecipare a eventi formativi. Il risparmio potenziale può essere rilevante, soprattutto per chi insegna in zone a medio/lunga percorrenza o in aree periferiche con scarsi collegamenti.
Carta Docente per i trasporti, atteso il decreto ministeriale
Tuttavia, come spiega l’avvocato di ANIEF Walter Miceli, rimane da definire in dettaglio come verrà attivata questa possibilità: «la Carta del Docente potrà essere utilizzata per coprire i costi di trasporto e questa è una scelta condivisibile. Sarà poi un decreto ministeriale a stabilire ogni anno, a gennaio, modalità e importo della carta».
I vantaggi per i docenti
Se i 500 euro caricati sulla Carta del Docente saranno utilizzabili per acquistare titoli di viaggio, i vantaggi saranno molteplici:
- Risparmio nei trasporti
I docenti che devono percorrere lunghe tratte o partecipare a eventi formativi lontani potranno usare la carta anche per coprire le spese di viaggio, riducendo il costo netto della formazione. - Maggiore inclusione per i supplenti
Con l’estensione ai supplenti e la possibilità di includere i trasporti, si riducono differenze tra docenti di ruolo e non di ruolo, favorendo chi è economicamente più fragile. - Scelte programmate
Con una decisione ministeriale annuale a gennaio che definisce importi e modalità, i docenti potranno pianificare l’uso della carta fin dall’inizio dell’anno scolastico.
Quali titoli di viaggio si potranno acquistare?
Come detto, però, restano delle questioni da chiarire:
- I limiti di spesa: non è ancora chiaro se ci sarà un tetto massimo per la parte “trasporti” o se verrà fissata una percentuale del totale della carta.
- L’ambito di applicazione: sarà valido solo per mezzi pubblici e per gli abbonamenti? Anche per spostamenti extraurbani, pendolari, treni regionali o auto privata? Tutto dipenderà dal decreto attuativo.
- La compatibilità con altre agevolazioni: bisognerà capire se le spese di trasporto già coperte da altri incentivi o contratti sindacali potranno ancora “entrare” nella carta o se verranno escluse le spese “doppie”.
- Le procedure amministrative: i docenti e gli esercenti dovranno attenersi a modalità precise (emissione buoni, rendicontazione, fatture entro scadenza) per evitare il rischio di perdere il diritto.



