A metà ottobre la Carta del Docente 2025 risulta ancora inattiva. Nessun accesso, nessun accredito e, di fatto, un ritardo che ormai si può definire ufficiale. A denunciare la situazione è la Gilda degli Insegnanti, che parla di «forte preoccupazione e disappunto» per i continui rinvii nella riapertura della piattaforma.
Secondo il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana, «non si può parlare di innovazione e aggiornamento se allo stesso tempo si mettono vincoli e tagli a uno strumento che rappresenta uno dei pochi riconoscimenti concreti del lavoro docente».
Ritardi anche per i precari che hanno vinto i ricorsi
Alla mancata riattivazione della piattaforma si sommano anche i ritardi nei pagamenti delle sentenze che hanno riconosciuto il diritto alla Carta ai docenti precari, in particolare a quelli che avevano presentato ricorso per ottenere il bonus da 500 euro. I disservizi del Ministero dell’Istruzione al riguardo si perpetuano nonostante l’attivazione di una procedura specifica, che – stando alle intenzioni – doveva velocizzare la liquidazione.
Il problema non riguarda quindi solo chi attende la nuova erogazione, ma anche chi ha già maturato il diritto e aspetta di essere pagato (da anni).
Il 2024/25 partì il 14 ottobre
A scanso di equivoci, va ricordato che lo scorso anno, per l’anno scolastico 2024/25, la piattaforma della Carta del Docente fu riattivata lunedì 14 ottobre alle ore 14:00, con accredito confermato dell’importo di 500 euro per i docenti di ruolo.
Il ritardo rispetto agli anni precedenti — quando l’assegnazione avveniva già a fine settembre — fece già allarmare molti insegnanti.
Il Decreto-Legge n.127/2025: novità che restano bloccate
La situazione è paradossale, soprattutto alla luce delle novità previste dal Decreto‑Legge n.127/2025, che amplia la platea dei beneficiari includendo anche i supplenti annuali fino al 30 giugno e consente di usare la Carta anche per le spese di trasporto. Tuttavia, senza la riattivazione della piattaforma, queste misure restano solo sulla carta.
Gilda: “Serve un intervento immediato del Governo”
La Gilda chiede al Governo e al Ministero dell’Istruzione e del Merito un intervento immediato per ripristinare la piena operatività della piattaforma e procedere ai pagamenti. «È necessaria — conclude Castellana — la riattivazione immediata della piattaforma e il pagamento delle sentenze pendenti. I docenti italiani non possono più attendere per vedere i propri diritti rispettati».
La riapertura, a questo punto, slitterà con ogni probabilità a fine ottobre (col rischio di uno sblocco a novembre), segnando uno dei ritardi più lunghi da quando il bonus è stato introdotto.



