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Carta Dedicata a Te, 500€ anche ad Avvocati e Dirigenti. Qualcosa non torna nelle Liste dei Beneficiari?

C’è qualcosa che non torna nella lista dei beneficiari della Carta “Dedicata a Te”, il contributo statale pensato per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Sta facendo discutere la notizia riportata dalla stampa locale, secondo cui ad Agrigento, tra i destinatari del sussidio da 500 euro risultano anche avvocati, dirigenti comunali e professionisti affermati. Una circostanza che ha sollevato più di un interrogativo sulla correttezza dei criteri di assegnazione e sulla gestione delle liste, nate per aiutare chi fatica davvero a riempire il carrello della spesa.

Come funziona l’assegnazione automatica

La Carta, finanziata dal Governo e gestita dall’INPS insieme ai Comuni e a Poste Italiane, viene assegnata in modo automatico. Non è necessaria alcuna domanda: l’INPS individua i potenziali beneficiari in base a un ISEE inferiore a 15.000 euro e carichi famigliari, e trasmette gli elenchi ai Comuni.

Questi ultimi, a loro volta, possono integrare le liste aggiungendo altri nominativi che rispettano i requisiti previsti dalla legge. È in questa fase che potrebbero essersi verificati errori o discrepanze nella selezione. In passato è anche accaduto che il Comune ammettesse single o coppie senza figli (l’abbiamo documentato qui), situazioni che – per decreto – non danno diritto al bonus.

L’ISEE che non sempre riflette la realtà

Come detto, la carta viene attribuita automaticamente sulla base dell’ISEE, senza necessità di domanda. Ed è proprio qui che nasce il problema: l’ISEE non sempre riflette la reale capacità economica dei nuclei familiari. Basta che un professionista o un dirigente pubblico abbia un reddito dichiarato basso — magari per via di deduzioni, patrimoni intestati ad altri membri della famiglia o condizioni particolari — per rientrare nei parametri e ottenere il beneficio.
Il risultato? In alcuni casi, la carta finisce a persone che non versano in condizioni di reale bisogno, mentre famiglie numerose o lavoratori precari restano escluse per pochi euro sopra la soglia. Va però detto che non è impossibile che anche un dirigente o un professionista di provincia presenti un ISEE basso: può accadere, ad esempio, in presenza di carichi familiari importanti, disabili in famiglia o mutui gravosi che abbassano l’indicatore economico.

Attesa di chiarimenti dal Comune di Agrigento

Abbiamo provato a contattare il Comune di Agrigento per chiedere chiarimenti sull’origine degli elenchi ma al momento non abbiamo ricevuto risposta.
Resta dunque il dubbio: si tratta di un errore burocratico, di un sistema troppo automatizzato o semplicemente di situazioni ISEE complesse che sfuggono alle apparenze? In attesa di chiarimenti ufficiali, resta il rischio – sebbene in un alveo di legalità – che una misura nata per contrastare la povertà finisca per supportare, talvolta, chi povero non è.

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