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Ferie Pagate Senza Indennità: Aumentano le Segnalazioni dei Lavoratori (Molti Non Se Ne Accorgono)

Una decisione giudiziaria destinata a lasciare il segno. Dopo la clamorosa vittoria dei lavoratori del Terminal Intermodale Venezia (TIV), anche a Genova e negli altri scali italiani si accende il dibattito: le indennità legate alla mansione devono essere riconosciute anche durante le ferie?

La risposta dei giudici veneziani apre la porta a richieste di rimborso milionarie, potenzialmente in grado di stravolgere gli equilibri economici e contrattuali dei terminal portuali.

Le ferie devono essere retribuite come i giorni lavorativi

Tutto nasce dal ricorso di una trentina di dipendenti del Terminal container TIV di Venezia, che hanno denunciato l’illegittimità del divario tra la paga percepita durante i giorni di ferie e quella ordinaria, comprensiva di indennità strettamente legate alla mansione (turni, notturno, straordinari, flessibilità oraria).

Il Tribunale di Venezia ha accolto il ricorso, richiamandosi a sentenze della Corte di Cassazione e a precedenti della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che interpretano una direttiva del 2003:

Il salario durante le ferie non può discostarsi sensibilmente da quello ordinario, per non disincentivare il lavoratore dal godere del diritto fondamentale al riposo”.

In altre parole, se durante l’anno un lavoratore percepisce indennità strettamente connesse alla propria attività, queste devono essere incluse anche nel trattamento retributivo dei periodi di ferie.

Il caso Genova: rischio di un effetto domino nei porti italiani

Dopo la sentenza veneziana, i riflettori si spostano ora sul porto di Genova, dove i camalli potrebbero avanzare richieste simili. Secondo alcune stime, l’eventuale estensione della decisione a livello nazionale potrebbe comportare rimborsi complessivi fino a 300 milioni di euro.

La sezione Terminal Operator di Confindustria Genova ha espresso forte preoccupazione, ricordando che il CCNL dei Lavoratori dei Porti (art. 11) regola chiaramente la materia delle ferie, distinguendo tra la retribuzione ordinaria e le indennità collegate a situazioni di disagio o produttività.

Secondo Confindustria, le imprese si sono sempre attenute al contratto collettivo e alle intese aziendali, che da 25 anni regolano il sistema retributivo del settore.

Vertenze retrodatate di molti anni – si legge nella nota – potrebbero compromettere la tenuta economica delle imprese, generando debiti imprevisti e mettendo a rischio un equilibrio di relazioni sindacali costruito nel tempo”.

Indennità vanno pagate durante le ferie

Il punto critico resta lo stesso: le indennità legate alla mansione – come turni, notturni o straordinari – devono essere considerate parte della retribuzione feriale?

Per i giudici veneziani sì, perché rappresentano una componente strutturale del salario. Altre sentenze precedenti hanno stabilito lo stesso principio, valido sia nel settore privato che pubblico. Per le imprese, invece, tali compensi sono riconosciuti solo a fronte di una prestazione effettiva, non durante il riposo.

Questa divergenza interpretativa potrebbe ora sfociare in una pioggia di ricorsi da parte sia dei camalli, sia dei lavoratori di altri scali. Il rischio, avvertono gli operatori, è che la ricerca di giustizia per una parte finisca per mettere in difficoltà l’intero sistema.

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