HomeCronaca sindacale“Metalmeccanici, Sciopero 4 ore avvertimento: ecco cosa può accadere”

“Metalmeccanici, Sciopero 4 ore avvertimento: ecco cosa può accadere”

Lo sciopero di 4 ore proclamato per luglio prossimo dai sindacati della Metalmeccanica, Fim-Fiom-Uilm, è un segnale per la politica.

E’ il messaggio che manda il Segretario Generale Michele De Palma nella conferenza stampa unitaria tenutasi ieri a Corso Trieste nella sede ‘FLM’.

“Sono 4 ore di sciopero di avvertimento scandisce il Segretario – che Fim Fiom Uilm hanno deciso di proclamare. Vogliamo contrattare, non vogliamo accompagnare il Paese alla dismissione industriale. È stato registrato dall’Istat un calo del 7% della produzione industriale. La transizione ecologica e digitale si fa con le lavoratrici e i lavoratori. I lavoratori metalmeccanici già stanno pagando gli effetti derivanti dalla pandemia, dalla crisi economica, dall’instabilità geopolitica e da un’inflazione a livelli record”.

A seguire De Palma affronta il tema salariale: la qualità del lavoro significa anche adeguare i salari, specie nei periodi di rialzo dei prezzi. “Attraverso il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici siamo riusciti a salvaguardare il potere di acquisto dei salari riconoscendo un incremento sui minimi, ma è necessario un intervento del Governo di detassazione”.

E poi gli investimenti al Sud, necessario per evitare la “desertificazione industriale”. “La situazione è disomogenea nell’industria metalmeccanica. Abbiamo le situazioni di Acciaierie D’Italia (ex Ilva) e di Stellantis che continuano il piano inclinato verso il basso, a cui si aggiugono le crisi che riguardano anche altre aziende di entrambi i settori. Mentre nell’elettrodomestico ci sono operazioni finanziarie in corso; e nel settore delle telecomunicazioni, in cui ci sono le risorse del PNRR, non ci sono però ricadute positive sull’occupazione e sui diritti. Le altre crisi dell’industria metalmeccanica all’attenzione del MIMIT sono Ansaldo Energia, Blutec, Bosch di Bari, QF (ex GKN), G&w Electric, Industria Italiana Autobus, Italtel, Jsw Steel Italy di Piombino (ex Lucchini), Piaggio Aerospace, SiderAlloys (ex Alcoa), Softlab, Speedline, Wartsila, ex Whirlpool Napoli e Whirlpool EMEA”.

Infine il messaggio-appello all’Esecutivo: “Riteniamo sia necessario aprire un confronto tra Governo e parti sociali per contrattare strategie e politiche industriali per affrontare la transizione e per prevedere investimenti, anche in ricerca e sviluppo, in un’ottica di salvaguardia dei settori strategici della nostra economia come la siderurgia, l’automotive, l’elettrodomestico e le telecomunicazioni. Per questo – conclude – è necessario che oltre ai Ministeri competenti si aprano le porte di Palazzo Chigi”.

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