Da giorni circola l’ipotesi che il Ministero del Lavoro opti per anticipare l’apertura della domanda dell’Assegno di Inclusione. Il sussidio che dal 1° gennaio 2024 sostituirà definitivamente il Reddito di Cittadinanza.
L’obiettivo è evitare tortuosi click day a partire dal primo dell’anno, che possano intasare la piattaforma SIISL e creare disagi all’utenza, con ritardi nell’erogazione della misura.
Quale ISEE per fare domanda di Assegno di Inclusione a dicembre 2023?
Requisito essenziale per presentare domanda è avere “un ISEE in corso di validita’, non superiore a euro 9.360”. E’ quanto stabilisce il Decreto Lavoro che tuttavia fa implicito riferimento all’ISEE aggiornato al 2024. Come fare se la piattaforma Inps sarà aperta a partire da metà dicembre?
Se il Ministero del Lavoro e Inps decideranno di aprire le domande di Assegno di Inclusione a metà dicembre, si aprirà una questione operativa non di poco conto. A dicembre infatti le famiglie possono avere a disposizione il solo ISEE relativo al 2023. Per presentare la nuova DSU e avere l’ISEE aggiornato al 2024 occorrerà attendere il 1° gennaio del nuovo anno.
Allora come si fa? La soluzione potrà essere approntata evidentemente sul piano amministrativo. Nel momento in cui si anticiperanno i termini a dicembre, il Ministero dovrà autorizzare l’utilizzo dell’”ISEE in corso di validità” in quel momento. Che non può che essere quello del 2023 che – va sottolineato – fa una fotografia reddituale e patrimoniale del 2021.
L’ISEE dovrà essere aggiornato al 2024
Una volta presentata la domanda dell’AdI con l’ISEE 2023, è possibile che questo indicatore dovrà essere aggiornato per adeguarsi alle previsioni del Decreto Legge n. 48/2023. Salvo modifiche legislative al testo.
Possibile, a quel punto, che le famiglie che riceveranno la nuova Postepay, dovranno aggiornare l’ISEE a partire da gennaio 2024, sottoponendosi a rischi di tagli o estromissioni dal beneficio a secondo di come si muoverà la soglia dell’ISEE.