Che il Governo stesse lavorando all’ennesima proroga al 30 settembre delle scadenze fiscali di IRPEF e IRES (saldi e acconti), cedolare secca sulle locazioni, parte dell’IVA, IRAP, ecc. non era una novità. La misura era stata chiesta da più parti, anche con varie proposte di emendamento, non approvate, alla legge di conversione del DL Rilancio.
La scadenza, dunque, resta ferma al 20 luglio come previsto dal DPCM 27 giugno 2020.
Tuttavia, secondo quanto si legge su Il Sole 24 Ore in Edicola oggi la prospettiva potrebbe mutare:
“A cambiare le carte in tavola potrebbe essere la volontà del Parlamento. Già nel passaggio del decreto rilancio alla Camera forze di maggioranza e opposizione hanno cercato con emendamenti di strappare la proroga al 30 settembre. Alla fine è passato solo un ordine del giorno del leghista Alberto Gusmeroli che impegna il Governo a eliminare sanzioni e interessi per chi versa entro il 30 settembre. Per ora un punto di partenza e non certo di arrivo”.