È ufficialmente attiva la procedura per inviare la domanda del Bonus Nido 2024. INPS ha aperto la finestra per le istanze, che potranno essere presentate fino al prossimo 31 dicembre.
Potranno accedere al contributo coloro che hanno figli sotto i 3 anni o che frequentano l’asilo nido (pubblico o privato) o che hanno bisogno di forme di assistenza domiciliare perché affetti da gravi patologie croniche. In questi casi, INPS rimborsa quanto speso.
Per effettuare il rimborso, però, l’Istituto previdenziale ha bisogno della documentazione che attesti il comprovato pagamento.
Bonus Nido 2024, quali documenti?
INPS riconosce il Bonus Nido, e quindi rimborsa quanto speso per le rette di frequenza dell’asilo o per garantire l’assistenza domiciliare al proprio figlio affetto da patologia cronica, solo a chi fornisce la documentazione del regolare pagamento. Vanno bene le ricevute, le fatture quietanzate, i bollettini bancari o postali o, per gli asili nido aziendali, l’attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido dell’avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga.
La documentazione deve contenente tutte le seguenti informazioni:
- denominazione e Partita IVA dell’asilo nido;
- nome, cognome o codice fiscale del minore;
- mese di riferimento;
- estremi del pagamento o quietanza di pagamento;
- nome, cognome e codice fiscale del genitore che sostiene l’onere della retta (che dovrà coincidere col richiedente il contributo).
Nel caso di domanda di contributo per l’utilizzo di forme di supporto presso la propria abitazione invece deve essere allegata un’attestazione, rilasciata da un pediatra di libera scelta, che dichiari per l’intero anno l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido, in ragione di una grave patologia cronica.
Quando vanno allegate le ricevute per il Bonus Nido?
Come specificato dall’Istituto Previdenziale nel messaggio n. 1024 dell’11 marzo, la documentazione va allegata già in fase di domanda.
Questo però non sempre è possibile, perché il genitore richiedente può decidere di presentare la domanda di rimborso prima di provvedere al pagamento della retta. È il caso, per esempio, di un genitore che fa domanda di Bonus Nido a marzo per ottenere il rimborso delle rette che pagherà da settembre 2024, una volta cominciato il nuovo anno scolastico.
Che fare? La domanda può essere presentata comunque prima che avvenga il pagamento effettivo? Ai quesiti dei dubbiosi risponde INPS per la Famiglia, tramite social:
Nessun problema se ancora non si dispone della documentazione che attesta il pagamento: la domanda potrà comunque essere inviata, ma non potrà dirsi completata fin quando non si provvederà ad allegare il materiale necessario.
Allo stesso modo, INPS non potrà emettere il rimborso senza la documentazione che indica quanto il genitore ha speso per le rette di frequenza dell’asilo nido o per l’assistenza domiciliare del figlio affetto da grave patologia cronica.
Siccome le risorse sono limitate e già nel 2022 terminarono prima della fine dell’anno, il consiglio è quello di non aspettare troppo per inviare l’istanza e inserire la documentazione necessaria. La scadenza per l’allegazione, comunque, è il 31 luglio 2025.