Troppo problematiche impediscono il pieno godimento dei buoni pasto e così il sindacato di polizia con una lettera si rivolge direttamente al Ministro dell’Interno. Obiettivo: l’accredito diretto delle somme nel Cedolino paga.
Lo si apprende direttamente da una nota del Sindacato Autonomo Polizia che segnala problematiche diffuse su tutto il territorio nazionale. A partire dalla mancata puntualità e restrizioni al loro utilizzo.
Problematiche segnalate dal sindacato di Polizia
I dipendenti del Ministero dell’Interno hanno diritto ai buoni pasto nel caso in cui non vi sia una mensa interna o altre amministrazioni convenzionate o esercizi commerciali privati. In questo caso il valore del Buono è di 7 euro. Ma ci sono diverse disfunzioni che impediscono un’applicazione puntuale e serena:
- ritardi – anche di mesi – nell’accredimento dei ticket presso gli uffici territoriali;
- utilizzo di buoni emessi da società poco utilizzate dagli esercizi commerciali;
- previsione di un limite massimo di utilizzo;
- limiti alla fruibilità durante il weekend e a cena;
- oneri di commission sull’utilizzo.
Accredito direttamente sul Cedolino Paga
Per il sindacato SAP il Ministero dell’Interno deve dare il via libera all’accreditamento diretto in busta paga delle somme corrispondenti.
Divesamente, si legge, “appare curiosa l’insistenza nel prevedere, ancora, sistemi sostitutivi del servizio mensa antieconomici: l’Amministrazione è, infatti, costretta ad attivare gare d’appalto con un impegno importante sotto il profilo della spesa pubblica eludendo tutti i principi fondamentali dell’agire amministrativo quali l’efficienza, l’efficacia e il buon andamento”.
Tutte problematiche che, secondo il sindacato, si possono ovviare “prevedendo la trasmigrazione del corrispondente valore sullo stipendio” evitando così forme di stress lavorativo a danno dei poliziotti.