Il prossimo avvio dell’anno scolastico e la convivenza col rischio Covid19 apre a numerose incertezze anche sul piano della conciliazione dei tempi di vita e e dei tempi lavoro per i genitori che dovessero trovarsi coinvolti da lockdown parziali di classi o scuole a causa del verificarsi di casi di contagio. Le evidenti criticità di questa situazione inoltre sarebbero alimentate dalle attese dei risultati dei test sugli alunni, non tutte le regioni infatti utilizzeranno lo stesso strumento.
A fotografare la situazione è il quotidiano Corriere della Sera in Edicola oggi:
“La diagnosi certa si può ottenere solo con il tampone (in gergo medico «test PCR») ma proprio quest’esame rischia di paralizzare il mondo della scuola e con quello il lavoro di tanti genitori. In teoria l’esito è garantito nel giro di 48-72 ore, un tempo già eccessivo, ma nella realtà, specie in alcune regioni, si superano i 6 giorni per ottenere il risultato”.
Dunque nessuna certezza circa i tempi per ottenere i risultati dei test sui figli, ciò determinerà l’interruzione dell’attività didattica per l’isolamento fiduciario ma anche dell’attività lavorativa dei genitori che dovranno prestargli assistenza in attesa di conoscere il loro stato di salute, con inevitabili conseguenze sul fronte dell’organizzazione e produttività aziendale.
