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Goldoni Arbos. Uliano (Fim Cisl) “L’azienda ritiri la messa in liquidazione e si lavori insieme a rilancio del sito”

Roma, 10 settembre 2020 – Il Gruppo Cinese Lovol Heavy Industry, ha annunciato la scorsa settimana che presenterà il concordato in liquidazione per la Goldoni di Migliarina di Carpi (Mo) storica azienda di produzione di macchine agricole che impiega 240 lavoratori – acquisita dal gruppo cinese nel 2015.
Il Gruppo, nonostante la richiesta della Regione del 7 Settembre 2020, di sospendere qualsiasi decisione in attesa di in un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, richiesta sostenuta dalle organizzazioni sindacali, dai sindaci del territori e dalla Diocesi, rimane ferma sulla sua decisione.
Grazie alla mobilitazione di lavoratori, sindacati ed istituzioni, abbiamo ottenuto la convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il prossimo 18 Settembre.
Ma la situazione resta grave, ci aspettiamo che la proprietà faccia un passo indietro e ci presenti un piano di rilancio del sito. Non accetteremo che dopo aver rilevato lo stabilimento, il Gruppo cinese confermando il peggiore degli stereotipi nei confronti delle aziende cinesi e più in generale delle multinazionali, chiuda la produzione portando con sé dietro il patrimonio di know-how e competenze del sito modenese.

Occorre richiamare la multinazionale alle proprie responsabilità, credere nella possibilità di continuare la produzione e non disperdere tecnologia e sapere di una storica azienda del nostro territorio, che in questi anni ha sviluppato il nuovo Engineering Center, inaugurato ad ottobre 2017, che occupa circa 60 ingegneri per lo sviluppo e innovazione di prodotto.
E’ chiaro che in questa complessa vertenza le precedenti gestioni aziendali non possono essere sollevate da responsabilità, anzi occorre dire con chiarezza che gli errori vengono da lontano e sono continuati nel tempo e non si è mai imboccata la giusta strada per risanare e rilanciare l’azienda.
L’attuale management non è esente da colpe ed avremmo voluto che si fosse spresso con forza ed autorevolezza in questo periodo di estrema sofferenza aziendale, ma ciò non è avvenuto. Oggi non c’è più tempo da perdere, bisogna evitare la chiusura, rilanciando l’azienda e operando un rinnovamento del management locale. Il Gruppo deve avere maggiore attenzione e presenza, questo, nell’interesse reciproco per rilanciare Goldoni e dare prospettiva ai 240 lavoratori coinvolti che hanno sempre contribuito con grande professionalità alla crescita dell’azienda e che oggi non possono pagare per gli errori del management.

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Fonte: cisl.it

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