Poche ore prima che il presidente di Confindustria Carlo Bonomi si scagliasse, di nuovo, contro l’idea di introdurre un salario minimo fissato per legge, nella vicina Svizzera il cantone di Ginevra approvava con un referendum (58% dei si) proprio questa misura. Quarto cantone elvetico su 26 a dare via libera all’introduzione di una soglia sotto cui le aziende non possono spingersi. Non solo, coerentemente con il costo della vita e gli stipendi svizzeri, quello di Ginevra sarà il salario minimo più alto al mondo: 21 euro lordi all’ora (23 franchi svizzeri). Al mese fanno la bellezza di 4mila euro lordi che finiranno nelle tasche di circa 30mila aventi diritto. La somma va tuttavia rapportata ai prezzi ginervrini dove un normale trilocale si affitta a quasi 3mila frachi (2.700 euro) un caffé si paga 5 franchi (4,6 euro). Nel 2014 il paese aveva respinto una misura simile su base nazionale. Se si esclude il piccolissimo e ricchissimo Lussemburgo, i paesi dell’area euro con i salari minimi più elevati sono Irlanda e Olanda (oltre 1.600 euro al mese). Poco meno in Gran Bretagna e Belgio e poi Germania e Francia, tutti sopra i 1.500 euro. Gli unici paesi dove non esiste nessuna forma si salario minimo sono Danimarca e Italia.
Ad opporsi al salario minimo per legge nel nostro paese sono anche i sindacati che lo vendono come una minaccia per la contrattazione collettiva e di conseguenza come una . “Il problema non è il salario minino, ma il salario massimo. Tutti i diritti previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro devono diventare diritti minimi garantiti per legge sotto i quali nessuno va” ha detto ieri il segretario Cgil, Maurizio Landini, a margine dell’Assemblea di Confindustria. In realtà, come messo in luce da diversi economisti, i pregi di un salario minimo sono diversi e superano la semplice necessità di fornire una retribuzione dignitosa a chi lavora.
L’articolo Ginevra: si al salario “minimo” di 4mila euro lordi al mese. E’ il più alto al mondo. In Italia Confindustria e sindacati si oppongono proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Fonte: ilfattoquotidiano.it