La data del Consiglio dei Ministri decisivo si avvicina e iniziano a trapelare le prime e più sostanziose informazioni che riguardano il Decreto Ristori 5, specie per le misure che interessano il lavoro.
Ad anticipare alcuni contenuti del provvedimento è il quotidiano on-line Huffpost:
“Nel prossimo decreto Ristori, infatti, circa 10 miliardi saranno dedicati al lavoro, il tema che investe direttamente Cgil, Cisl e Uil. Alla cassa integrazione saranno destinati 6-7 miliardi per finanziare 26 nuove settimane di cassa integrazione in deroga Covid e di assegno ordinario. E il pacchetto crescerà con 8 settimane aggiuntiva di cassa integrazione ordinaria Covid, quella riservata alle imprese e ai lavoratori che hanno risentito meno del colpo della crisi. Ancora: 1,2 miliardi per allungare la coperta del reddito di cittadinanza, un possibile rifinanziamento del reddito di emergenza, 1,5 miliardi per rafforzare l’esonero contributivo in favore delle partite Iva”.
Dunque secondo il portale di informazione sul fronte cassa integrazione Covid il quadro è chiaro. Saranno riconosciute:
- 26 settimane di cig in deroga per aziende non coperte da cig ordinari (commercio fino a 5 dipendenti, studi professionali, ecc.);
- 26 settimane di assegno ordinario FIS, FSBA, ecc. (commercio da 6 dipendendi in poi, artigianato, ecc.)
- 8 settimane di cig ordinaria (industria, edilizia e indotto).
Sarà rifinanziato il Reddito di cittadinanza e non è da escludersi anche il Reddito di emergenza: questa notizia conferma quanto anticipato nella giornata di ieri da TuttoLavoro24.it circa una possibile proroga della misura emergenziale Rem.
Ed infine l’anno bianco contributivo delle partite Iva anticipato dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo proprio ieri con un post su Facebook.