Durante la conferenza stampa di venerdì il presidente del Consiglio Mario Draghi ha confermato di voler proseguire sulla linea rigorista anche per il mese di aprile: sospensione delle zone gialle almeno fino al 2 maggio.
Posizione non condivisa dal Segretario della Lega Matteo Salvini che in un comunicato ultimativo della stessa giornata ha minacciato di non votare il decreto perchè – ha detto – “è impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile”.
Posizione destinata ad evaporare, secondo quanto scrive il manifesto in edicola oggi:
“Il decreto sarà varato martedì o più probabilmente mercoledì. Prolungherà le chiusure fino alla fine di aprile ma palazzo Chigi e il ministero della Salute assicurano che se i dati dovessero migliorare le maglie saranno allargate anche prima. Salvini insiste. O finge di insistere: «Se tra 10 giorni la situazione sarà tornata tranquilla sarà giusto riaprire tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza». Sono parole in calce alle quali potrebbero tranquillamente esserci le firme di Draghi e Speranza. Il ministro della Salute replica su Fb che «la campagna vaccinale è la priorità del Paese» però non forza i toni e al ministero la preoccupazione per le tensioni con la Lega è raso terra. Salvini, commentano, deve dare qualcosa ai suoi, non può dimenticare la competizione con l’agguerrita Giorgia (Meloni, ndr). Ma la dichiarazione di ieri viene considerata in realtà un freno alle polemiche. La formula «purché in sicurezza» equivale ad accettare la linea di Draghi e Speranza, toni polemici d’obbligo a parte”.
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