Due terzi delle domande di contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni ha portato all’erogazione del contributo minimo, che sappiamo essere mille euro per le partite Iva e duemila euro per le società.
Il Sole 24 Ore in edicola oggi prova a dare una risposta ai perchè di tale inaspettata situazione dinanzi ad una più ampia disponibilità prevista dal Decreto.
Secondo il quotidiano economico un motivo è certamente da ricondurre al fatto che molti versavano in condizioni di evidente difficoltà già prima delle chiusure, per cui l’emergenza Covid non ha portato ad alcun calo consistente di fatturato. L’altro potrebbe essere invece legato alla presenza importante del sommerso nella nostra economia, più comunemente conosciuto come ‘nero’:
“non si può neanche escludere, alla luce della numerosità dei soggetti (oltre 506mila tra autonomi e ditte e più di 312mila società ed enti non commerciali), che incida anche una componente di sommerso. Un problema più che noto nell’economia italiana con il tax gap Iva (differenza tra imposta dovuta e quella effettivamente versata) più elevato d’Europa, nonostante le tante misure adottate per contrastarlo. Il paradosso è che aver dichiarato meno nel recente passato si traduce in un aiuto inferiore nel momento del maggior bisogno di sostegno. Naturalmente non si possono fare generalizzazioni: la sofferenza di tanti operatori economici è testimoniata sempre dai numeri delle fatture elettroniche, quindi di ciò che è stato apertamente reso al Fisco. Nel 2020 il calo dell’imponibile Iva misurato appunto attraverso le e-fatture è stato quasi di 316 miliardi (-1,11%)”.
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