I sussidi stanno viziando l’economia familiare e il mercato del lavoro del settore Turismo che si affaccia al rilancio in queste settimane di prime riaperture dopo le restrizioni per contrastare la diffusione del Covid, messe in atto dal Governo negli ultimi mesi.
Lo mette in luce il quotidiano Libero con un titolo di prima pagina e con una serie di servizi in cui vengono raccolte le testimonianze di operatori economici e esponenti del mondo associativo delle imprese che dichiarano:
“il reddito di cittadinanza funge da deterrente occupazionale per giovani e meno giovani che quando si presentano ai colloqui chiedono di lavorare in nero per continuare a percepirlo. Troppo assistenzialismo fa male, incentiva la disoccupazione e soprattutto la richiesta di lavoro in nero, mettendo in difficoltà i piccoli imprenditori. La politica dovrebbe battere un colpo, anche le esperienze lavorative, come ad esempio quella di cameriere in un locale, sono formative, fanno curriculum e sono considerate positivamente dalle aziende che assumono”.
Secondo il quotidiano diretto da Pietro Senaldi il problema “esiste in tutto il Paese, ma ci sono delle situazioni che si possono definire più allarmanti delle altre. Quelle delle località turistiche – Versilia, Riviera romagnola e coste in generale – e ancor più quelle delle città d’arte che non solo vivono di turisti, ma vivono dei turisti internazionali, quelli che spendono e che sono scomparsi. Prendiamo Firenze. Dove una penuria del genere ristoratori, titolari di hotel e bar non l’avevano mai vista. Siamo al dramma. Mancano lavapiatti, chef, aiuto cuochi, camerieri, addetti alle pulizie. E anche la ricerca sui social non ha dato riscontri. Aldo Cursano, oltre a essere vicepresidente della Fipe (la federazione italiana dei pubblici esercizi) è anche un imprenditore di discreto successo che gestisce quattro attività che prima della pande mia davano lavoro a una cinquantina di persone. Oggi è a caccia di una ventina di figure, ma trovarle sembra una chimera”.
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