Dopo la morte di Camilla Canepa, la 18enne ligure di Sestri Levante dopo una trombosi al seno cavernoso conseguente alla somministrazione del vaccino AstraZeneca arriva la notizia politica più pesante.
Il Governo starebbe valutando di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca tra gli under 60. Ad anticiparlo è il quotidiano Corriere della Sera in edicola oggi con un titolo in prima pagina e con un articolo sulla versione on line in cui si legge:
“Somministrazione soltanto a chi ha più di 60 anni. È questa la raccomandazione che dovrebbe arrivare oggi dal ministero della Salute sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Una chiara marcia indietro rispetto alla linea seguita finora con gli open day organizzati in varie regioni proprio vaccinare i più giovani. Un cambio di rotta che provoca la protesta dei governatori e la richiesta «urgente» di una indicazione chiara, dopo i dubbi espressi da numerosi esperti sull’uso per i ragazzi e le donne sotto i 40 anni. «Tutti i vaccini sono sicuri», dichiara in Parlamento il ministro della Salute Roberto Speranza spiegando di essere in attesa del parere del Comitato tecnico scientifico“.
ASTRAZENECA: MA NON ERA SCONSIGLIATO PER GLI UNDER 60?
Ma il vaccino anti Covid AstraZeneca non era già stato ‘sconsigliato’ ad aprile da una circolare dello stesso Ministero della Salute?
In effetti è così. La circolare n. 7/2021 del Ministro della Salute dice che su parere del Comitato Tecnico Scientifico, AIFA (autorità italiana del farmaco) e Istituto Superiore di Sanità “sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da COVID-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni”.
TuttoLavoro24.it in più di un’occasione ha messo in luce come questa indicazione di buon senso, però, veniva puntualmente disattesa dal personale medico: per leggere la testimonianza e i documenti originali dei nostri lettori clicca qui.
Dunque a distanza di due mesi da quella decisione politica, frutto di valutazioni mediche, non si comprende come poi si sia arrivati a scelte diverse sul piano sanitario, fino all’attivazione degli ‘open day killer‘ di giovani, come Camilla Canepa, che senza in vaccino avrebbe avuto bassissime chances di arrivare alla morte a causa del virus. Per i giovani della sua età infatti il virus ha portato alla morte in meno del 5% dei casi e soprattutto su soggetti con fragilità di base.
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