Green pass obbligatorio? Sì ma non per tutti: ecco chi ne è escluso

Con venerdì 6 agosto la certificazione verde italiana è diventata requisito obbligatorio per accedere a tutta una serie di servizi quali bar e ristoranti al chiuso, cinema, teatri, concerti, palestre e piscine, eventi sportivi, cerimonie religiose, ecc.

Questo significa che tutti coloro che vogliono accedere ai servizi elencati sopra devono necessariamente possedere i requisiti per i quali viene rilasciato il green pass, ovvero:

1. certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione, per il momento anche solo con una dose, effettuata entro i 9 mesi precedenti;
2. certificato di guarigione dal covid rilasciato entro i 6 mesi precedenti;
3. esito negativo di un tampone rapido o molecolare ottenuto entro le 48 ore precedenti.

Questa regola si applica a tutta la popolazione italiana, eccetto alcune categorie che sono di fatto esenti dal presentare il green pass per tutti questi servizi. Vediamole nel dettaglio.

L’obbligo di possedere il green pass non si applica a:

• ai bambini sotto i 12 anni, che per età non hanno ancora beneficiato della campagna vaccinale. Nel caso i bambini viaggiassero all’estero è richiesto il tampone molecolare o rapido solo a chi ha più di sei anni;
• ai soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica. Ciò significa che chi per gravi motivi è impossibilitato a vaccinarsi potrà dimostrarlo esibendo un certificato medico rilasciato dal medico vaccinatore, dal medico di base o dal pediatra e potrà così garantirsi l’accesso a tutti i servizi per cui altrimenti è richiesto il green pass;
• ai chi ha ricevuto il vaccino ReiThera nell’ambito della sperimentazione Covitar. In questo caso il certificato di vaccinazione è rilasciato dal medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuato il vaccino e avrà validità fino al 30 settembre 2021.

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