Vincenzo De Luca, governatore della Campania, si è inserito nel dibattito sul Reddito di Cittadinanza. Da settimane ormai i nostri politici stanno avanzando proposte di modifica della misura, aspramente criticata perché incentiverebbe i percettori del Reddito ad impigrirsi alimentando il fenomeno del parassitismo ed incidendo pesantemente sull’economia della Penisola.
Il quotidiano online ntr24 ha riportato quanto scritto da De Luca circa l’RdC, proponendo una soluzione per porre fine alla mancanza di lavoratori stagionali nelle aziende, senza tuttavia andare a penalizzare i nuclei familiari beneficiari di questa forma di sostegno economico:
“Un’inchiesta uscita oggi sul Sole 24 Ore – ha scritto il governatore della Campania – pubblica i numeri preoccupanti della mancanza di manodopera nel settore dell’industria conserviera: il 30% dei lavoratori stagionali rifiuta il lavoro. È un problema enorme per la nostra economia – soprattutto nel Mezzogiorno e in Campania – che noi avevamo già prospettato nei mesi scorsi in relazione al reddito di cittadinanza, che scoraggia questo tipo di lavori. Premetto: sono assolutamente d’accordo a dare un reddito a chi non ha il pane, ma non sono d’accordo a tollerare degenerazioni, speculazioni e parassitismi”.
Ed ecco la sua proposta:
“L’ipotesi che io rilancio è questa: siccome oggi in Italia le aziende agricole, di trasformazione agricola, ma anche i ristoranti, gli alberghi, gli stabilimenti balneari fanno fatica a trovare lavoratori stagionali – spiega -, perché molti che percepiscono il reddito di cittadinanza non sono più disponibili ad accettare questo tipo di impiego (o magari lo fanno a nero per non perdere il sostegno), senza far perdere a nessuno il reddito di cittadinanza (o altre forme di ammortizzatori) le aziende potrebbero dare ad integrazione 500 euro al mese per il lavoratore stagionale. Per cui un percettore del reddito di cittadinanza, sommando le due cose, può arrivare a 1200-1300 euro al mese. Se è necessario si può erogare anche un bonus per il trasporto del lavoratore. Si può, in questo modo, proporre al percettore del reddito di cittadinanza un lavoro stagionale, con la clausola che se si rifiutano 2-3 proposte, si perde anche il reddito“.
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