Sull’obbligo di Green pass nelle mense è caos. Il Governo nei giorni scorsi con una interpretazione ha letteralmente ‘blindato’ l’orientamento che impone l’obbligo di esibire il certificato verde a chi intende consumare il pasto nelle mense, sia pubbliche che private. E ora, per offrire un’alternativa ai lavoratori no-vax, visto che non esiste una norma sull’obbligo vaccinale, starebbe per intervenire con una nuova interpretazione del Decreto Green pass per la ristorazione collettiva (le mense, per l’appunto).
Ad anticiparla è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Un primo possibile chiarimento allo studio dei tecnici dell’Esecutivo è specificare (si ragiona su una nuova Faq) la possibilità di ‘fare asporto’ per le mense aziendali, così come si stanno orientando già diverse imprese. C’è poi il nodo della responsabilità dei controlli. Qui la Faq del Governo prevede che i gestori dei diversi servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi”.
Dunque secondo quanto rivela il quotidiano economico la soluzione che Palazzo Chigi starebbe per mettere in campo è la possibilità per i lavoratori di fare asporto, comprare cioè il pasto nella mensa e consumarlo sul posto di lavoro o in un ambiente ‘dedicato ai no vax” o negli spazi esterni. Ipotesi che, se realizzata, porterà con molta probabilità a nuove polemiche innanzitutto perchè attualmente il decreto non vieta l’asporto (quindi quale sarebbe la novità?) e poi perchè le modalità con cui verrà realizzata la ‘separazione’ dei lavoratori vaccinati da quelli no vax potrebbe mettere in difficoltà le aziende, anche con azioni che facilmente potrebbero essere indicate come ‘discriminatorie’ da sindacati e lavoratori.
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