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Vaccino anti-Covid agli adolescenti: i rischi e cosa fare secondo l’Autorità del farmaco

La novità dal mese di agosto è stata l’estensione del vaccino anti-Covid agli adolescenti, a partire dai 12 anni di età. Molte Regioni si sono subito adeguate prevedendo l’accesso libero, senza cioè prenotazioni.

L’estensione della campagna vaccinale agli adolescenti è stata preceduta da una serie di valutazioni fatte dalla comunità scientifica ed in particolare dall’AIFA, l’Autorità italiana che ha il compito di vigilare sui farmaci e quindi anche sui farmaci anti-Covid.

L’AIFA si è espressa con un documento del 4 agosto 2021 – qualche giorno prima dell’avvio della campagna per i giovani – in cui ci sono tutta una serie di domande e risposte.

Innanzitutto AIFA scrive che si è dato l’ok all’inoculazione ai giovani adolescenti vista l’efficacia dei vaccini anti-Covid a mRNA “valutata attraverso l’analisi dei titoli degli anticorpi neutralizzanti antiSARS-CoV-2 eseguiti a un mese dalla somministrazione della seconda dose. Questa – continua il report – ha documentato nella fascia di età compresa fra i 12 e i 15 anni una risposta anticorpale non inferiore rispetto a quella osservata nella fascia di età compresa fra i 16 e i 25 anni”.

Quanto invece ai potenziali rischi della vaccinazione su giovani nella fascia 12-15 anni AIFA riporta le valutazioni fatte dall’EMA, l’Autorità europea del farmaco, alle quali ritiene di dover ‘aderire’:

“Il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) dell’EMA sta valutando eventi molto rari di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e di pericardite (infiammazione delle membrane cardiache) che si sono presentati dopo la somministrazione di vaccino a mRNA. La maggior parte di questi eventi si è verificata nelle due settimane successive alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile. Dopo la vaccinazione è necessario prestare attenzione ai segni di miocardite e pericardite, quali respiro corto, palpitazioni e dolore toracico, e rivolgersi immediatamente al medico in caso di comparsa di tali sintomi”.

Se in Italia e nel resto d’Europa che fa parte dell’Unione politica e monetaria si è deciso di far progredire la campagna vaccinale includendo anche i più giovani, il Regno Unito per ora è fermo sullo ‘stop’ ai vaccini per i più giovani sancito dall’Autorità del farmaco britannica: per approfondire clicca qui.

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