“La mannaia di Mario Draghi su contributi e ferie”, titola il quotidiano Libero a proposito dell’effetto Decreto Green pass dal 15 ottobre, per chi non ce l’ha evidentemente per accedere in tutti i luoghi di lavoro.
Il premier ha firmato il Dpcm sul Green pass, dichiarando di fatto guerra a chi dal 15 ottobre non esibirà il “certificato verde” sul luogo di lavoro.
I decreti firmati in queste settimane dal Presidente del Consiglio Mario Draghi sono chiari. Il non possesso del Green pass comporta che è considerato automaticamente assente ingiustificato, pertanto al lavoratore “non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”. Questo prevede il Decreto legge n. 127 sia per i lavoratori pubblici che privati.
Poi sono uscite le Linee Guida per la pubblica amministrazione che introdotto delle novità. “In relazione alle giornate di assenza ingiustificata – si legge – , al lavoratore non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, intendendosi qualsiasi componente della retribuzione (anche di natura previdenziale) avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario comunque denominato, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”.
Dunque per i dipendenti statali il taglio non interessa solo la retribuzione – e ovviamente la contribuzione Inps – ma anche le ferie, l’anzianità di servizio.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.