“Il giudizio della Cisl è di assoluta insoddisfazione. Questa legge di stabilità rischia di venire avanti con grandi insufficienze e squilibri per effetto del mancato dialogo e confronto con le parti sociali ed il sindacato”. Lo ha dichiarato Luigi Sbarra, Segretario Generale della Cisl, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra i segretari generali di Cgil Cisl Uil, il premier Mario Draghi ed i ministri del Lavoro, dell’Economia e della Pubblica Amministrazione, Andrea Orlando, Daniele Franco e Renato Brunetta. Al centro dell’incontro la manovra che il governo deve varare questa settimana. “Nel merito ci sono poche luci e troppe ombre rispetto a quanto ci è stato anticipato. Bene l’intervento di proroga dell’Ape sociale con un un ulteriore ampliamento della platea, la proroga di opzione donna, le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici , il rafforzamento di 2 mld per il sistema sanitario nazionale . Ma c’è un giudizio di assoluta insoddisfazione su alcune questioni che abbiamo posto in maniera precisa. Ci sembrano largamente insufficienti le risorse per finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali, non ci vengono assicurate stanziamenti adeguate per la legge sulla non autosufficienza che per noi è un tema centrale atteso che abbiamo 3,5 mln di cittadini che vivono in difficoltà. La previdenza e le pensioni non possono essere considerate un dettaglio nella contabilità generale né un costo economico ma c’è un problema di sostenibilità sociale.
Occorre una riforma complessiva in direzione della equità e flessibilità . Sbagliato ritenerle un lusso, un privilegio, una regalia: per noi le pensioni sono un diritto fondamentale della persona dopo una intensa attività lavorativa. Abbiamo per questo richiesto misure di flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anche per evitare penalizzazioni verso generazioni che hanno già sofferto la crisi economica e l’emergenza sanitaria. La flessibilità può rappresentare un forte stimolo al ricambio generazionale. Abbiamo chiesto certezze per incentivare l’adesione dei giovani alla previdenza complementare e l’allargamento della quattordicesima mensilità per i pensionati. Una pensione di garanzia per i giovani e donne. Su questi temi non abbiano ricevuto risposte, le inadeguatezze sul finanziamento della riforma degli ammortizzatori sociali, le mancate risposte sul tema delle pensioni, l’assenza di finanziamenti per la legge sulla non autosufficienza e le mancate risposte sul tema della riduzione della tassazione fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni, ci portano a ritenere insufficiente il confronto con il Governo. Per tali ragioni nelle prossime ore decideremo unitariamente anche alla luce del testo che sarà approvato dal Cdm come dare luogo ad una fase di mobilitazioni con manifestazioni a sostegno delle nostre proposte e rivendicazioni”.
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Fonte: cisl.it