La domanda dell’Assegno unico figli può essere fatta anche dai figli. A confermare questa novità nel panorama dei sussidi diretti alle famiglie e alla genitorialità è Inps nella scheda divulgativa, ad uso interno, diffusa nei giorni scorsi.
Ecco quanto si legge a pag. 1 del documento:
“Al compimento della maggiore età, i figli possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori e chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”.
Dunque il figlio maggiorenne può chiedere il pagamento diretto dell’Assegno unico.
Si tratta, precisa Inps dei figli maggiorenni che siano “a carico” e comunque “fino al compimento dei 21 anni” di età.
In altri termini per tre anni il figlio maggiorenne può ricevere la ‘paghetta’ dall’Inps attraverso l’Assegno unico. Queste le condizioni che il figlio a carico deve presentare, secondo Inps, che poi sono le medesime che si applicano al caso in cui siano i genitori a presentare domanda:
- frequentare un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
- svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- essere registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolgere il servizio civile universale.
Diversa è invece la situazione per il figlio disabile a carico, per cui si ha diritto all’Assegno anche dopo i 21 anni. Per la disabilità infatti la legge prevede che l’accesso al sussidio avvenga “senza limiti di età”.
La domanda di assegno unico e universale per i figli a carico può essere presentata a decorrere dal 1° gennaio 2022 da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale. Inoltre, come visto in questo articolo, e se ricorrone le condizioni, può essere presentata direttamente dai figli.
Per conoscere i requisiti per la domanda e gli importi dell’Assegno unico figli clicca qui.
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