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Reddito di cittadinanza aprile 2022, 10 motivi per tagliare la rata: dettagli INPS

Il prossimo aprile sarà un mese di sgradite sorprese per molti percettori del Reddito o Pensione di cittadinanza. Come è noto a tanti, la mensilità di marzo 2022 non è stata pagata a buona parte della platea dei beneficiari perchè Inps non ha fatto in tempo a concludere in questo mese i ricalcoli annunciati a fine febbraio.

Arretrati Reddito di cittadinanza aprile 2022: quando arrivano?

L’accredito della rata di febbraio 2022 infatti è andato liscio (certo non per tutti), senza alcun taglio e ricalcolo degli importi sulla base delle cosiddette maggiorazioni sociali (altri prestazioni Inps percepite dai membri del nucleo familiare), dunque la “resa dei conti” annunciata da Inps dovrebbe realizzarsi ad aprile.

Ad aprile, in quale data? Come è noto Inps paga gli arretrati alla metà del mese: quindi il 15 aprile saranno pagate le mensilità arretrate, non erogate dall’Istituto per ragioni varie (controlli, ricalcoli, verifiche, ecc.), relativamente a mesi come marzo e febbraio (ma non solo).

Cosa accadrà ad aprile allora, per i percettori che attendono gli arretrati come marzo o febbraio?

Reddito di cittadinanza aprile 2022: taglio importo maggiorazioni sociali

Per dare una risposta chiara occorre riprendere quello che Inps aveva annunciato, con un altro documento, il messaggio n. 548, all’inizio di febbraio. L’importo mensile Rdc/Pdc subirà una decurtazione per la presenza nel nucleo dei seguenti trattamenti assistenziali: gli assegni al nucleo familiare/assegni familiari, gli assegni familiari dei comuni ai nuclei numerosi, l’assegno sociale/pensione sociale, la carta acquisti, ecc.

  • Carta Acquisti Ordinaria e relativi Fondi speciali;
  • Assegno di maternità dei Comuni (MAT);
  • Assegno per il nucleo familiare dei Comuni;
  • Pensione sociale e assegno sociale;
  • Prestazioni degli enti, acquisite dalla voce A1.04 del Sistema informativo delle prestazioni e dei bisogni sociali – SIUSS (ex Casellario dell’assistenza).

Inps precisa di fare applicazione di quanto previsto all’articolo 2, comma 6, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 (il decreto istitutivo del reddito di cittadinanza) e che questi tagli decorrono dall’erogazione della rata di gennaio 2022 (molti percettori il taglio lo hanno già “visto” proprio a gennaio scorso).

Un adeguamento della rata mensile sul quale incidono “anche i seguenti trattamenti percepiti dal nucleo familiare nell’anno in corso oltre quelli suelencati“, per un totale di 10 motivi che spingeranno Inps al taglio:

  1. maggiorazioni dell’assegno sociale (art. 70, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388);
  2. maggiorazione dell’aumento della pensione sociale (art. 2 della legge 29 dicembre 1988, n. 544);
  3. maggiorazione sociale (art. 1 della leggen. 544/1988, art. 69 della legge n. 388/2000 e art. 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448);
  4. importo aggiuntivo previsto per le pensioni integrate al trattamento minimo (commi 7 e 10 dell’articolo 70 della legge n. 388/2000);
  5. quattordicesima (art. 5, commi 1 e 2, del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127).

Ma non è tutto. Inps aveva fatto sapere che oltre a “determinarsi la variazione dell’importo della rata della prestazione Rdc/Pdc rispetto a quanto attualmente percepito”, si potrà verificare “nelle situazioni in cui sono superate le soglie previste dalla norma“:

  • la decadenza dal beneficio;
  • ovvero la reiezione della domanda presentata in fase di prima istruttoria.

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