Rimasti a bocca asciutta, perchè esclusi dal Bonus 200 euro in arrivo a luglio prossimo (o “dintorni”), i braccianti agricoli chenel corso del 2021 hanno lavorato meno di 50 giornate, sono costretti ad attendere l’evoluzione della situazione politica.
Sì perchè il Decreto Aiuti è stato approvato, ed è in questi giorni in discussione alla Camera per la conversione in legge, e si parla già di una possibile modifica che possa estendere il bonus 200 euro ‘una tantum’ ai lavoratori dei campi che hanno lavoratori poche giornate.
La notizia è stata fatta circolare dal Segretario confederale della Cisl Giulio Romani.
“Nelle audizioni svolte con il Governo sul Decreto Aiuti – ha dichiarato l’esponente del sindacato di Via Po – sono emerse diverse criticità tra le quali il bisogno di rendere più efficace l’indennità una tantum di 200 euro destinata a chi percepisce redditi sotto i 35 mila euro, ad esempio estendendo la platea dei beneficiari a tutti i lavoratori stagionali, anche coloro che non hanno raggiunto le 50 giornate di lavoro”.
“Siamo al fianco della Cisl in questa battaglia importante – aggiunge Onofrio Rota, Segretario generale della Fai-Cisl, la federazione che tutela i lavoratori agricoli – per cui proporremo emendamenti che vadano in questa direzione: sono 300 mila le lavoratrici e i lavoratori che in agricoltura non hanno raggiunto le 50 giornate di lavoro lo scorso anno, per cui paradossalmente una misura scelta per alleviare il peso del caro bollette e del caro gasolio, come l’indennità di 200 euro, rischia di escludere proprio le fasce sociali più deboli, già colpite dal mancato accesso alla disoccupazione agricola e dalla discontinuità lavorativa, spesso indotta dagli eventi climatici o da patologie fitosanitarie che colpiscono alcune produzione in specifici territori. Faremo di tutto per rendere questa misura più incisiva e inclusiva possibile”.
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