Sono sostanziali e sostanziose le misure in programma nell’agenda politica per fronteggiare la crisi e l’inflazione. Il Bonus 200 euro è stato solo un assaggio. Tuttavia, il tentativo di dimissioni del premier Draghi ha rischiato di vanificare tutto. Rischio che non è ancora del tutto scongiurato e che se si concretizzasse avrebbe dei risvolti non indifferenti.
Lo scenario che si aprirebbe in caso di dimissioni sarebbe duplice, a seconda di quello che deciderà di fare il Governo Draghi. Ne dà un’anticipazione Il Sole 24 Ore nell’edizione in edicola oggi 19 luglio, che auspica:
“Il nuovo DL Aiuti era atteso i primi di agosto. Misure da circa 10 miliardi tra cui la proroga dei bonus alle imprese energivore e gasivore e i tagli a Iva e accise sui carburanti, in scadenza il 2 agosto. Possibile una versione più leggera in caso di dimissioni del premier. […] A patto, ovviamente, di avere un governo non dimissionario e una maggioranza politica in grado di elaborare scelte condivise e di confermarle nella conversione in legge di settembre.”
In pratica, con il montare della crisi il lavoro sul provvedimento ha imboccato una sorta di “doppio binario”, come lo chiama il quotidiano: un ventaglio di misure più ampio se il premier e il governo si decideranno ad andare avanti. Una versione più leggera del decreto, invece, in caso di conferma delle dimissioni del Presidente del Consiglio e di avvio al voto.
In questa seconda ipotesi, le uniche misure considerate indispensabili e messe al riparo sarebbero, appunto, i bonus a famiglie e imprese e i tagli su Iva e accise. Gli aumenti annunciati finirebbero, al contrario, sul patibolo.
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