Dalla nostra Inviata a BOLOGNA Veronica Cellai
Ha parlato anche di salario minimo il segretario generale della UIL Pierpaolo Bombardieri durante il XVIII Congresso Nazionale della UIL, a cui hanno presenziato circa 3 mila persone.
Tema del salario minimo che si incrocia, inevitabilmente, con quello della povertà salariale. Secondo UIL, garantire il primo significa evitare il secondo. La povertà salariale, infatti, sarebbe causata da tutti quei contratti “pirata” firmati dai sindacati di comodo e che le imprese applicano ai propri dipendenti. Ma un modo per combattere tale povertà ci sarebbe ed è lo stesso Bombardieri a esporlo:
“Noi continuiamo a essere favorevoli al salario minimo. Chiediamo che questo non diventi strumento per indebolire le conquiste fatte finora. Ecco perché sosteniamo la necessità di far coincidere il salario minimo con i minimi contrattuali dei contratti maggiormente rappresentativi. […] Se i partiti o il governo vogliono trovare subito un criterio, noi ne suggeriamo uno, quello del numero dei dipendenti ai quali si applica un contratto nazionale. Fra un contratto che si applica a un condominio firmato da sindacati di comodo, mi pare evidente qual è quello più rappresentativo. Allora fate una riflessione e fate una scelta, così come avviene in molti paesi europei, con una legislazione di sostegno ai contratti nazionali.”
In breve: serve una legge che obblighi all’applicazione del contratto collettivo firmato dai sindacati con rappresentatività effettiva e misurata. Solo in questo modo si possono estromettere i contratti pirata firmati dai sindacati di comodo che alimentano il mercato del lavoro fatto da salari poveri.
La stessa proposta che tempo fa aveva mosso anche l’uscente ministro del Lavoro Andrea Orlando e che TuttoLavoro24.it aveva riportato in questo articolo.