Sul DL Rilancio il giudizio “è sostanzialmente positivo” ma ”restano delle criticità”. Nel decreto vengono riconfermate tutte le indennità rivolte al mondo del lavoro autonomo previste dal DL Cura Italia e finanche accolte le proposte di correzione avanzate dal sindacato per coprire alcune categorie in un primo momento rimaste escluse col DL Cura Italia, ma occorre fare uno sforzo ulteriore.
Questa, in sintesi, la posizione di Nidil-Cgil a proposito del decreto legge n. 34 espressa in una nota.
Ma vediamo dove occorre intervenire, secondo il sindacato dei lavoratori “atipici” e “precari”, sin da subito, nella fase di conversione del decreto attualmente in discussione in Parlamento.
LAVORATORI CO.CO.CO.
Sul fronte dei CO.CO.CO. vengono confermati i bonus di 600 euro di marzo anche per aprile. Mentre per maggio la quota viene elevata a 1000 euro con l’introduzione di una condizionalità penalizzante per molti lavoratori: i 1000 euro vengono riconosciti solo ai collaboratori che abbiano chiuso il 19 maggio, “lasciando fuori quelli che hanno un contratto sospeso, con scadenza posticipata magari a ottobre o dicembre oppure con un calo di attività. Siamo convinti che anche questi ultimi abbiano diritto a un sostegno, tanto che la soluzione di questa criticità è uno degli emendamenti che chiediamo al Governo e al parlamento, come Cgil Cisl e Uil”.
COLLABORATORI OCCASIONALI
Per quanto riguarda, invece, i 600 euro per i collaboratori occasionali iscritti alla Gestione Separata e con almeno un contributo mensile versato (così prevede la normativa attualmente in vigore) va tenuto conto che la “stragrande maggiornaza dei collaboratori occasionali nel nostro Paese, però, è sotto la sogli dei 5 mila euro e quindi non ha l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata, un esempio sono i rider, ma tantissimi sono anche nel mondo della cultura, dello spettacolo e della formazione”
”Stiamo chiedendo” conclude la nota di Nidil-Cgil “di rimuovere tale vincolo di iscrizione alla GS e il requisito per cui, per avere diritto all’indennità, si debba essere attualmente senza contratto”.