In futuro sarà necessario conseguire 60 crediti formativi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Ancora però non si sa quando, dato che la riforma che lo prevede non è ancora entrata in vigore.
È stato l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a promuovere tale procedura di reclutamento, limitando la possibilità di accesso alla cattedre solo a quei laureati che abbiano conseguito 60 cfu nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche.
Tuttavia, del decreto che doveva già essere pronto in estate ancora non c’è traccia. A spiegarne i motivi è Il Sole 24 Ore, nell’edizione in edicola lunedì 31 ottobre:
“Entro luglio doveva essere emanato il decreto per dettagliare i 60 Cfu (+ laurea) necessario ad abilitarsi, ma si è arenato sull’aggiornamento dell’offerta universitaria e adesso la matassa andrà sbrogliata insieme alla sua collega dell’Università, Anna Maria Bernini. La nuova formazione continua era in predicato di partire in autunno, ma ancora non ci si è mossi.”
Insomma, tra la trattativa di rinnovo del contratto scuola (scaduto nel 2019) e la circolare amministrativa per le iscrizioni al nuovo anno scolastico prevista a novembre, l’emanazione del decreto che attua i 60 cfu necessari all’insegnamento sembra essere finita in fondo alla lista delle priorità.