Ha fatto molto discutere il bando pubblicato dal Comune di Milano per la selezione di un content creator che gestisca la pubblicazione di contenuti digitali sui social di Palazzo Marino.
Il bando è stato pubblicato lo scorso 11 novembre e si è chiuso il 23 novembre. Al centro della polemica, il compenso offerto dal comune del capoluogo lombardo a fronte dell’orario richiesto. Vediamo nel dettaglio.
Content Creator Comune di Milano: orario richiesto
Il comune cerca una figura che si occupi della “gestione condivisa dei canali social istituzionali, affinché venga garantita un presidio 7 giorni su 7, dalle 9 alle ore 19.30“.
Inoltre, in alcuni casi specifici (quando c’è un’allerta meteo della protezione civile, per esempio), il lavoratore dovrà garantire la pubblicazione del post “entro massimo un’ora dalla relativa comunicazione, e così anche durante le festività, il sabato e la domenica“.
L’attività del content creator si svolgerà su turnazione e in collaborazione con quella del social media manager, ma è comunque richiesto un presidio anche nelle giornate festive e pre-festive del 31 dicembre 2022, 1° gennaio, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno 2023.
Content Creator Comune di Milano: il compenso
L’incarico è a tempo determinato: dal 24 dicembre 2022 al 14 giugno 2023, per un totale di 900 ore.
Dopo la pubblicazione di tale bando, sui social (e non solo) è scoppiata la polemica. Non solo per i requisiti necessari (laurea, comprovata esperienza pregressa, flessibilità oraria), ma soprattutto alla luce del compenso offerto: “8.259,02 euro, comprensivo di eventuali oneri previdenziali, al netto dell’Iva al 22% che ammonta a 1.816,98 euro, per un totale complessivo di 10.076,00 euro” si legge nel bando.
In pratica, 1.376 euro lordi al mese. Inoltre, il candidato selezionato avrà l’onere di aprire la partita IVA nel caso in cui ne fosse sprovvisto. “È black friday per il comune di Milano”, si legge a giro sul web.
Un importo mensile non dei più alti insomma, soprattutto se si considera quanto costa un affitto a Milano: per fortuna, l’attività potrà essere svolta anche da remoto. O almeno così pare, dato che il bando non fa alcun accenno all’obbligo di presenziare presso gli uffici.