Opzione Donna, la possibilità di andare in pensione a 60 anni nel 2023 è durata poco. O almeno, persiste ancora ma secondo le prima stime potranno accedervi soltanto poco meno di 3 mila lavoratrici.
La platea delle beneficiarie si è nettamente ridotta per via delle condizioni limitanti poste dall’Esecutivo nel DDL Bilancio. Talmente stringenti che il quotidiano la Repubblica parla proprio di opzione donna “smontata”:
“L’altro capitolo previdenziale che crea fortissime perplessità è Opzione Donna. Il governo mette tre paletti così severi che solo 2.900 lavoratrici potranno usufruirne nel 2023 (contro le 17 mila di quest’anno): stanziati 21 milioni appena. Platea, a detta degli esperti, sovrastimata perché si esce a 60 anni solo se caregiver (con parenti da accudire), invalide al 74% oppure licenziate o dipendenti di imprese in crisi. L’età di uscita si abbassa a 59 anni con un figlio o a 58 anni con almeno due figli. Nel caso delle licenziate o impiegate in aziende in crisi si può lasciare a 58 anni senza vincolo di figli, unica deroga alle nuove rigidità.”
Insomma, se la Camera approvasse il DDL così come le è stato presentato, le lavoratrici che nel 2023 potranno andare in pensione con Opzione Donna saranno meno di un quinto rispetto a quelle del 2022.