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Fondo Artigiani, sulla cassa integrazione in ritardo si muovono i sindacati: i dettagli

Il tema è quello di questi giorni: i ritardi nei pagamenti dell’Assegno ordinario da parte del Fondo Artigiano.

Con un Comunicato hanno preso posizione le Segreterie Regionali delle Marche delle parti sociali costitutive del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, di Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Cgil, Cisl e Uil che hanno chiarito quanto sta avvenendo a livello nazionale e a caduta anche nella regione adriatica dove è operativo l’EBAM, l’ente territoriale collegato al Fondo Artigiano.

A seguire il testo del Comunicato.

“Attraverso l’Ente bilaterale Artigianato Marche si è proceduto con un grande lavoro ad approvare le richieste arrivate relativamente alle prime 9 settimane di copertura di assegno ordinario covid19. Parliamo di una mole imponente di domande pari a oltre 10mila per un numero di lavoratori beneficiari che sfiora i 44mila.

L’Ebam con le proprie risorse accantonate negli anni attraverso i versamenti delle imprese e dei lavoratori aderenti nelle Marche, ha proceduto al pagamento di marzo, completato da poco attraverso una tranches di risorse trasferite da Fsba nazionale, dopo il Decreto Cura Italia.

Nonostante l’apprezzamento per le risorse stanziate nel successivo DL Rilancio e nel successivo Decreto interministeriale di riparto, pari a  oltre 750mln per Fsba, ad oggi l’Ebam è impossibilitato ad effettuare i versamenti in quanto queste risorse non sono state ancora liberate ed  assegnate agli Enti bilaterali territoriali.

E’ per questo comprensibile e condivisibile la pressione che le imprese ed i lavoratori stanno esercitando sugli enti di prossimità per vedersi  riconosciuto un legittimo e vitale contributo, assolutamente fondamentale per la sopravvivenza in un momento economico tra i più difficili della storia di questo Paese.

L’Ebam delle Marche ha sempre rappresentato un esempio ed un modello sul piano nazionale di efficienza e di bilateralità positiva anche sui tempi di erogazione delle prestazioni, che oggi rischia di venir meno a causa del ritardo con cui non sono state ancora trasferite le risorse pubbliche previste dalla legge.

Per questo siamo impegnati quotidianamente anche con le nostre Confederazioni nazionali con un’azione nei confronti del Governo per  sbloccare immediatamente le risorse per fronteggiare una situazione gravissima di tante famiglie marchigiane, se non sarà sufficiente, nei prossimi giorni, lo faremo anche attraverso azioni più decise”.

Fonte: www.marche.cgil.it

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