Reddito di Cittadinanza, i percettori che non vogliono perdere il sussidio nel 2023 dovranno obbligatoriamente frequentare un corso di formazione o di riqualificazione professionale.
Rientra tra le modifiche alla Manovra Finanziaria approvate in commissione Bilancio della Camera e che intacca la fruizione del Reddito di Cittadinanza, che nel 2023 durerà 7 mesi e sarà subordinata al possesso di un titolo di studio.
Tutte novità pensate per superare la logica meramente assistenziale della gestione del Reddito di Cittadinanza e collocare progressivamente gli attuali occupabili (percettori tra i 18 e i 59 anni) nell’ambito delle ordinarie misure di politica attiva e di formazione. L’annuncio proviene da Il Sole 24 Ore di giovedì 22 dicembre:
“La manovra conferma, inoltre, sempre dal 1° gennaio, che tutti i soggetti “attivabili” devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza del corso si decade dal sussidio, così come nel caso del primo rifiuto a una offerta di lavoro (che come detto non deve più essere congrua).”
Confermato anche che, nel caso di stipula di un contratto di lavoro stagionale o intermittente, il maggior reddito percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico fino a 3 mila euro lordi.