Sciopero Scuola per le giornate del 24 e il 25 febbraio 2023, si avvicina la data dello stop alle lezioni proclamato dalla organizzazione sindacale autonoma C.S.L.E. – Confederazione Sindacale Lavoratori Europei.
L’invito ad “incrociare le braccia” è rivolto a tutto il “personale docente e ATA a tempo indeterminato e determinato che presta servizio negli istituti pubblici di ogni ordine e grado, oltre al personale in servizio nelle scuole comunali”.
Ma i lavoratori della Scuola e del comparto Ricerca aderiranno? I genitori potranno portare i figli a scuola?
Sciopero Scuola 24 e 25 febbraio 2023, è confermato?
Lo sciopero del 25-25 febbraio è confermato – chiariamo subito questo aspetto – e non è mai stato messo in discussione. In discussione è, semmai, la sua riuscita considerato che il sindacato proclamante non è uno dei più rappresentatiti nel comparto scolastico né è firmatario del CCNL.
Quindi i disagi per studenti, famiglie e altri utenti dei servizi, saranno concreti solo se l’adesione da parte di Docenti e Ata sarà significativa. Secondo quanto scrive lo stesso CSLE durante la precedente proclamazione, quella del 23-24 settembre scorso ci sono stati “complessivamente 7.000 aderenti” tra docenti e Ata solo per le scuole statali di tutta Italia (perchè per le comunali fu rinviato a ottobre). Gli stessi 7.000 si ripeteranno? Difficile dirlo. Anche perchè non si può trascurare che nel frattempo è stato rinnovato il contratto collettivo di comparto che ha portato per il personale Aumenti e Arretrati.
Tra le ragioni alla base della protesta: dalla richiesta di buoni pasto, alla presenza di uno psicologo ogni sede scolastica per rilevare burnout o stress lavoro correlato; la modifica del contratto dei docenti inidonei e ancora che il lavoro svolto da tutto il personale della scuola venga inserito nelle categorie di lavoro usurante.
Per sapere con anticipo se le lezioni sono confermate è bene informarsi direttamente con gli Istituti scolastici.
Il Ministero dell’Istruzione ha ricordato che le amministrazioni scolastiche “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.