Musica silenziata sulle piattaforme del Gruppo Meta, quali Facebook, Instagram, Whatsapp, Messenger. E’ la novità del giorno che metterà in crisi tra qualche ora milioni di utenti italiani e coloro che sui social lavorano anche attraverso la musica e l’arte in genere.
Alla drastica decisione, comunicata da un portavoce del Gruppo Meta, si è giunti dopo che tra il colosso di Mark Zuckerberg e la SIAE (Società Italiana Autori e Editori) non è trovato l’accordo per il rinnovo della licenza sul diritto di autore, già scaduto l’anno scorso
“Di conseguenza – scrivono quotidiani specializzati come Il Sole 24 Ore -, nelle prossime 48 ore un team dedicato del colosso californiano dovrebbe provvedere a rimuovere (o silenziare) tutti i contenuti (video e reels) recanti tracce del repertorio Siae (la maggior parte, per capirci, considerando che Siae, in quanto ex monopolista, è la collecting leader di mercato in Italia)“
Quanto sta per accadere è l’unico caso in tutta Europa, dove esistono regole diverse per ogni Stato in materia di diritto d’autore e la loro commerciabilità.
La stessa SIAE si è detta stupita della scelta di Meta. «La decisione unilaterale di Meta – si legge in una nota – di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura – continua la nota – è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana».