“La strada giusta è quella di sedersi al tavolo e parlarsi. Non è il momento di fare scioperi. I soldi nelle tasche dei lavoratori vanno messi ma in modo intelligente”. Lo ha detto il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi (in foto), nel corso dell’assemblea di Assolombarda, riferendosi alle vertenze sindacali più “calde” come quella che ha visto consumare la rottura tra parti datoriali e sindacali per il rinnovo del ccnl metalmeccanici industria, fino alla proclamazione dello sciopero per la giornata del 5 novembre.
“Se poi al sindacato welfare formazione non interessa lo dica e troviamo una soluzione. Ci sediamo ad un tavolo e ragioniamo. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di scioperi” ha proseguito Bonomi.
“Se stiamo perdendo circa il 10% del Pil è ovvio che gli aumenti devono essere legati agli accordi del 2018 che stabiliscono il trattamento economico minimo legato all’inflazione. Se l’inflazione è bassa non è colpa di Confindustria, e poi c’è il trattamento economico complessivo che verteva su previdenza integrativa, welfare e formazione – ha aggiunto il presidente di Confindustria -. Se ai sindacati questi temi non interessano, e vuole solo aumenti del salario indipendenti, non è un problema, lo dicano. Dicano che gli accordi di due anni fa non gli vanno più bene, ci sediamo ad un tavolo e si ragiona”.
Dunque non parole di chiusura verso il sindacato, bensì parole che lasciano intendere la volontà di Confindustria di riportare la discussione sui tavoli negoziali e non nelle fabbriche a “colpi” di mobilitazioni e scioperi. Vedremo se le parole apriranno concretamente ad una nuova fase del dialogo con i sindacati.
Fonte: Ansa.it
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