Il bonus 600 euro per il pagamento delle bollette e il bonus carburante pari a 200 euro potrebbero essere replicati anche nel 2023: è l’idea a cui sta pensando l’esecutivo per rafforzare il potere d’acquisto degli stipendi.
Come specificato più volte anche dalla premier Meloni, il caro energia ha la priorità su tutte le altre questioni: alcune di queste, seppur urgenti, rischiano infatti di essere rimandate al prossimo anno.
Quali siano gli interventi pensati dal governo per affrontare la faccenda energetica lo illustra Il Sole 24 Ore:
“Si ragiona poi sul rafforzamento dei fringe benefit, molto utili per innalzare il potere d’acquisto delle retribuzioni (sono esentasse per i lavoratori), ma largamente sottoutilizzati. È stato il decreto Aiuti bis a innalzare, ma solo per il 2022, l’esenzione a 600 euro (da 258,32 euro, poi raddoppiati) includendo anche le spese per le utenze domestiche. Oltre ai 600 euro ci sono anche i 200 euro del buono carburante introdotto sempre dal governo Draghi. L’idea dei tecnici dell’esecutivo è quella di confermare l’intervento sui fringe benefit anche per il 2023; e se possibile innalzando ulteriormente il tetto a mille euro. Bisogna fare i conti con le risorse disponibili: la proroga dei 600 euro nel 2023 costerebbe circa 100 milioni.”
Insomma, non solo i bonus sociali e il bonus carburante voluti dall’ex governo Draghi potrebbero essere confermati anche per il 2023, ma si pensa addirittura a un ulteriore innalzamento della soglia a 1.000 euro. Certo, prima dell’ufficialità andranno comunque valutati i costi di un tale intervento.