C’è spazio anche per le pensioni nella manovra che il governo ha approvato in Consiglio dei Ministri nella serata di lunedì 21 novembre.
La notizia più importante è che dal 2023 l’importo delle pensioni minime sale a favore di circa 2 milioni di percettori. Di quanto ce lo dice La Stampa, nell’edizione del 22 novembre:
“L’assegno minimo nel 2022 valeva 524,35 euro per 13 mensilità che a partire dal prossimo anno per effetto del recupero dell’inflazione – pari ad un più 7,3% – sarebbe salito di 38 euro a quota 562. A questo incremento il governo aggiunge una quota in più avvicinando le pensioni minime al tetto dei 600 euro con una indicizzazione pari al 120% rispetto all’inflazione.”
In pratica, chi oggi percepisce un assegno di 524 euro al mese avrà una indicizzazione maggiorata del 120%: anziché avere 38,2 euro in più ne avrà 46 in più per un totale di 570 euro.
A finanziare tale aumento ci penseranno però i pensionati più ricchi, ossia quelli che ricevono più di 2.100 euro al mese, che si vedranno privati di una quota degli aumenti legati all’inflazione previsti dalle norme vigenti.