Reddito di Cittadinanza, abrogazione in due tempi a partire dal 2023 quando, secondo il progetto del Governo definito nel ddl Manovra di Bilancio, sarà cancellato per gli occupabili e poi, dal 2024, per tutti. Salvo l’introduzione di un nuovo sussidio dal 2024, come promesso dalla Ministra del Lavoro Marina Calderone.
Nel 2023 gli estromessi dal sussidio saranno gli “occupabili”, coloro che hanno dai 18 ai 59 anni, che potranno riceverlo solo per 8 mensilità. Ma quale effetto avrà questo taglio per il resto del nucleo familiare? Insomma, “Toglieranno il «reddito» solo alla persona «occupabile» e non all’intera famiglia?”.
E’ questa la domanda che il quotidiano il manifesto pone alla sociologa Chiara Saraceno, che nel 2021 ha presieduto il Comitato sul RdC istituito dall’ex Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
“Se lo togliessero solo al beneficiario occupabile, a uno dei due genitori, o a un figlio adulto, la famiglia dovrà vivere con una quota in meno di «reddito» e verrebbe ridotto il benessere del nucleo. I criteri non sono ancora esplicitati. Per ora si tratta di una manovra confusa tecnicamente, ma ideologicamente molto chiara”.
Dunque secondo la Professoressa Saraceno benchè i requisiti non siano stati ancora esplicitati non è da escludere, che il taglio non miri all’intero nucleo che beneficia del RdC ma al solo/ai soli beneficiari occupabili. In questo modo continuerebbero a percepirlo gli altri membri del nucleo, fermo restando la presenza degli altri requisiti di legge che il Governo intende tutelare.