Reddito di Cittadinanza, se è stato revocato i cittadini avranno la possibilità di inviare al Comune la richiesta di una ulteriore verifica ed eventualmente di revocare le segnalazioni partite a causa di irregolarità nel sussidio.
È una nuova iniziativa messa a disposizione dal Comune di Palermo, a condizione che i nominativi siano apparsi sulla piattaforma Ge.P.I. e che INPS abbia completato la sua istruttoria.
Vediamo meglio come funziona.
RdC Revocato: Comune di Palermo controlla
Come scritto sul sito del Comune di Palermo, le richieste di ulteriori verifiche a seguito di revoca del Reddito di Cittadinanza andranno inviate all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
Nella mail si dovranno indicare:
- il codice fiscale;
- il numero di pratica Reddito di Cittadinanza;
- un numero di telefono per poter essere rintracciati;
- ogni documento utile che dimostri la residenza in Italia negli ultimi dieci anni (contratti di lavoro e/o di locazione, bollette pagate, eventuali certificati di frequenza a corsi, documentazione sanitaria): in particolare, deve emergere che il titolare viva a Palermo.
I documenti andranno allegati in formato PDF (no foto) e le comunicazioni verranno lavorate per ordine di arrivo. Gli operatori, assegnati all’ufficio, istruiranno le pratiche solo ed esclusivamente attraverso la ricezione della documentazione per e-mail.
Si fa presente che le incongruenze si potranno rettificare solo se le pratiche risulteranno presenti sulla piattaforma Ge.P.I. relativa al Comune di Palermo e per cui il Comune ha effettivamente inviato una segnalazione per mancanza di requisiti o incongruenza nella composizione del nucleo familiare. Non saranno considerate le pratiche assenti da suddetta piattaforma.
Per chi non risiedesse nel Comune di Palermo ma fosse incappato nella revoca del Reddito di Cittadinanza, l’invito è quello di visitare la pagina del proprio Comune per capire se esistano anche altrove iniziative simili.