Stipendi NoiPA, ecco come il fisco si “mangia” i bonus.
Ci scrive Mario, un docente di Istituto Superiore:
“Buongiorno, mi chiamo Mario e insegno in un Istituto di II grado. Nel mese di giugno il mio stipendio netto era di circa 1.691 euro, lo stipendio di agosto è salito a 1.710 euro. Neanche 20 euro di aumento malgrado il taglio del cuneo fiscale del 6% e dell’assegno una tantum del 1,5%. Mi aspettavo un aumento di stipendio del 7,5%. Non ho debiti sullo stipendio. Ho chiesto informazioni alla Ragioneria Territoriale dello Stato della mia provincia che, dopo le mie insistenze, mi ha trasmesso i cedolini di giugno e agosto, ovvero le simulazioni dei cedolini, perché agosto deve ancora uscire. Non ci sto capendo nulla. Potete spiegare?”
Stipendi NoiPA, il paradosso dell’aumento del loro e del mancato aumento del netto.
Il nostro lettore ha ragione. Pubblichiamo, togliendo i dati sensibili, i cedolini che la Ragioneria Territoriale dello Stato ha trasmesso al nostro lettore.


Da un controllo risulta che lo stipendio netto è aumentato di soli 19 euro.
L’irpef mensile trattenuta nello stipendio è salita di 159 euro.
Le detrazioni per lavoro dipendente sono diminuite dal 167 a 98 euro.
Come possiamo notare, gli incrementi stipendiali sono stati quasi interamente assorbiti dall’aumento dell’IRPEF mensile.
Il fenomeno è noto in economia e si chiama “Fiscal drag” e, nello stesso tempo significa che, a livello tecnico, non sono state adottate misure che avrebbero potuto ridimensionare il fenomeno dovuto al passaggio all’aliquota fiscale superiore, cioè dal 27% (imponibile mensile fino a 2.333,33 euro) al 35% (infatti il dipendente passa a 2.402,27) per cui il sistema automaticamente aggiusta l’importo delle detrazioni d’imposta per evitare debiti copiosi in sede di conguaglio fiscale.