Si avvicina lo sciopero nel settore della piccola-media industria Chimica, Gomma Plastica, Ceramica, Concia. A renderlo noto i sindacati dei lavoratori Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil che insoddisfatti dell’andamento del negoziato, ha lanciato la mobilitazione. Il tutto in una nota del 5 settembre scorso.
Sullo sfondo dell’avvio della protesta, il rinnovo del CCNL Chimica Confapi scaduto il 31 dicembre 2022 e l’aumento delle retribuzioni per i lavoratori.
Rinnovo CCNL Chimica, quanto chiedono i sindacati?
Prima di soffermarci sui dettagli della nota sindacale, è utile ricordare qual è la richiesta di aumento avanzata dai rappresentanti dei lavoratori. A rivelarcelo è la piattaforma inviata dai sindacati a UnionChimica Cofapi.
In questa si richiede un aumento di:
- 177 euro sul salario di riferimento per il comparto CHIMICO, CONCIA E SETTORI ACCORPATI (LIVELLO A);
- 219 euro sul salario di riferimento per il comparto PLASTICA e GOMMA;
- 203 euro sul salario di riferimento per il comparto ABRASIVI, VETRO MECCANIZZATO, VETRO TRASFORMAZIONE, VETRO SOFFIATO;
- 201 euro sul salario di riferimento per il comparto CERAMICA.
CCNL Chimici, quando arriva il rinnovo?
La trattativa, si legge nella nota, è ferma a prima della pausa estiva. C’è la disponibilità delle aziende a rinnovare, ma secondo le tre sigle sindacali le risorse offerte sono insufficienti per i lavoratori. Il sindacato mira a recuperare il potere d’acquisto dei dipendenti del settore.
“Unionchimica Confapi – si legge – ha comunicato che la proposta economica passava da 120,00 euro ad un totale di 140,00 euro, con una prima trance di 100,00 euro dal 1 settembre 2023 ed una seconda di 40,00 euro dal 1° giugno 2024, con la disponibilità a gestire la rivalutazione delle tabelle del premio per obiettivi”.
Insomma, un’offerta interessante ma non in grado di aiutare la chiusura dell’accordo. Senza “significativi passi in avanti” in questa situazione di “stallo” saranno prese decisioni diverse. Nel frattempo sono in corso le assemble sui luoghi di lavoro che contribuiscono a tener alta la tensione in questi giorni.
Saranno queste le occasioni, si legge, per richiedere alle lavoratrici e ai lavoratori “un mandato – conclude la nota – per la definizione di un pacchetto di ore di sciopero, insieme ad altre eventuali forme di mobilitazione”.