I pagamenti dell’Assegno di Inclusione sono già partiti ma qualcuno dovrà attendere più di altri per ricevere la ricarica. Non è detto infatti che nella procedura di presentazione della domanda di AdI fili tutto liscio. INPS, infatti, non pagherà se la domanda è in evidenza.
Vediamo che significa e come rimediare.
Domanda AdI in evidenza alla sede
Nel messaggio n. 835 del 26 febbraio INPS ha reso noto il calendario dei pagamenti dell’Assegno di Inclusione in base a varie circostanze. Le date della ricarica, infatti, variano a seconda di quando si presenta la domanda, si ottiene l’esito positivo e si sottoscrive il Patto di Attivazione Digitale.
In alcuni casi però il pagamento non parte proprio. Succede quando la domanda risulta in evidenza alla sede. Significa che sono presenti delle omissioni e/o difformità nella DSU ai fini ISEE: INPS sta quindi facendo dei maggiori controlli.
Per le domande in evidenza alle sedi per omissioni o difformità della DSU, gli utenti riceveranno un SMS/mail di notifica dell’evidenza.
Una volta presa in carico la domanda, la sede INPS di competenza contatterà l’utente per acquisire o l’eventuale documentazione integrativa o direttamente una nuova DSU: solo in questo modo infatti l’evidenza (quindi la difformità) potrà essere eliminata.
Per farlo, gli interessati hanno 60 giorni di tempo. Decorso tale termine, la domanda sarà respinta. L’istruttoria verrà quindi conclusa con un esito negativo e il soggetto non potrà più né sottoscrivere il PAD né completare il percorso d’inclusione sociale o di attivazione lavorativa.
Le indicazioni Inps sullo stato di domanda sono state fornite con l’allegato alla circolare n. 684 del 14 febbraio 2024.
